IL VIDEO CON ZAMPARINI,BELLI E RICHARDSON
https://www.popeconomy.tv/video/zamparini-saluta-il-palermo-mi-sento-vedovo
QUESTE LE PAROLE DI ZAMPARINI NEL VIDEO
“Ci si sente come un vedovo, io Palermo l’ho sposata per tanti anni per cui non può capire come ci si sente. Ricordo il carrello messo durante il primo Milan Palermo il primo anno di serie A dove c’era scritto: Oh che bello, qui sono, sembrava impossibile; scritto però in siciliano che io non so.
Come vede ho vicino a me le persone che mi hanno aiutato a uscire bene dal Palermo perché mi hanno permesso di fare l’ultimo regalo alla città, di dare il Palermo in mano a persone sicure e serie con le possibilità economiche di fare un grande progetto. Ringrazio Clive che fa parte del gruppo acquirente ed è alla testa di un grosso gruppo inglese che gestisce anche finanziariamente i giocatori che possono anche trovare un futuro con Clive in un investimento finanziario.
Il calcio inglese è primo nel mondo perché è meglio di noi perché è più organizzato, cosa devo consigliare? Di opzioni serie non ne ho avute tante, cercavo acquirenti perché ho 77 anni sono stanco e la piazza si è stancata di me. Ci si stanca di una moglie si dice dopo 7 anni probabilmente anche con me erano stanchi.
E’ una piazza non solo affascinante ma è una delle poche piazze dove si potrà fare un calcio a livello mondiale perché ci sono forse 5-10 milioni di tifosi all’estero che tifano Palermo.
Allo stadio non andavo prima e non ci andrò adesso perché non riesco fisicamente ed emotivamente a sopportare la partita. Sarò sempre tifoso del Palermo quindi la vedo sempre registrata. Poi se c’è qualche giornalista che si vuole divertire a sentirmi, gli dirò il mio parere.
Fine carriera no perché se mi stufo adesso di stare fuori dal calcio nel futuro non si sa mai, posso anche rientrare. Io mi sento giovane una delle cose che mi ha regalato Palermo ed il calcio è di sentirmi ancora molto giovane”
Altre news
Palermo, attesa per Di Francesco: a Modena rientro da titolare?
VIDEO – Storie Rosanero, i bomber di un Palermo che fu: Calloni e De Rosa
Palermo, non è sempre colpa della sfortuna