Manca solo una giornata alla fine del girone di andata e non perdendo a Cittadella domani sera il Palermo si laurea matematicamente campione d’inverno, cosa che avviene ugualmente se il Brescia non vince in trasferta a Benevento. Ma, sebbene le statistiche dicono il contrario, il titolo di campione d’inverno potrebbe non significare nulla. Gennaio diventa un mese cruciale.
E’ questa l’analisi che Carlo Brandaleone fa nel suo consueto inserto sul Giornale di Sicilia dove focalizza l’attenzione su alcuni temi: sull’assetto tattico della squadra, che a suo avviso andrebbe confermato con la difesa a quattro e un robusto centrocampo a tre. La riflessione si sofferma anche sulle potenziali avversarie dei rosanero. Brescia, Lecce, Verona e Benevento sono le squadre più temibili con un Pescara che è una rivelazione ma difficilmente lotterà per la promozione diretta ed il Crotone in piena crisi di risultati e di guida tecnica (Oddo si è dimesso e squadra affidata nuovamente a Stroppa).
Il Palermo deve stare attento, perché il Brescia è guidato da un presidente molto ambizioso, esperto, come Cellino che conosce bene il valore economico di una promozione in Serie A e, per raggiungere il traguardo, non sarebbe strano se operasse qualche intervento sul mercato di gennaio.
Stesso discorso per il Verona definito sul giornale squadra che rappresenta forti interessi e che soprattutto ha a sua disposizione tanti soldini da spendere in virtù del paracadute che spetta alle squadre retrocesse.
Il Palermo deve stare attento, non deve cullarsi di questo primato e soprattutto fare tesoro dell’esperienza della scorsa stagione quando Zamparini, pensando probabilmente di avere già vinto il campionato, smantellò parzialmente la squadra con le cessioni di Cionek,Monachello ed Embalo ma soprattutto privandosi del suo direttore sportivo Lupo. Ed in tal senso, secondo Brandaleone, la cessione di Struna non è un bel segnale tutt’altro. Perché se è vero come dicono che in organico ci sono 6 difensori, “..Struna non vale certo Ingegneri”.
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