Che vinca il migliore? “Speriamo di no”. Questa una delle più celebri frasi del ‘paron’ Rocco, originariamente declinata rigorosamente in triestino, nonchè titolo del noto libro realizzato dall’esperto giornalista Guido Barbato. Perchè abbiamo inserito quel ‘forse’? Oggi se il passionale rosanero volesse analizzare questa storica citazione, ma sopratutto cambiarla, la sua risposta sarebbe ben diversa: “speriamo di si” affermerebbe senza alcun dubbio. A questo punto ci chiediamo: sono ancora i rosanero i migliori? Se così è, allora, quella storica citazione sarebbe la risposta di tutte le inseguitrici che, seppur ci fiutino pericolosamente, rimangono comunque alle spalle. Con quel ‘se’ utilizzato in precedenza, non si va molto lontano; quella ‘parola’ nel calcio è sintomo di sconfitta, di incertezza, motivo per cui vogliamo arrivare ad una riposta certa, ma vogliamo farlo, conducendo il tifoso ad una lunga riflessione e procedendo per gradi. Sulla carta, non ci sono dubbi, il Palermo è una corazzata, lo affermavamo prima e lo affermiamo anche adesso, perchè non saranno di certo quelle due sconfitte consecutive a far cambiare il nostro credo. La carta è un elemento importante, ma è pur sempre una carta, per cui viriamo sui fatti, sul gioco che questa squadra mette in pratica sul prato verde: avevamo parlato di un gioco spumeggiante all’inizio, di una manovra di qualità; poi cosa è successo? Cosa si è rotto nell’economia del gioco? Una manovra spenta e macchinosa, delle vittorie che spesso sono passate dal cuore e dal coraggio, piuttosto che da un pensiero di gioco ben istallato sui radar della squadra. Forse qualcosina ha sbagliato pure Stellone? Può darsi; il suo coraggio tanto apprezzato, é stato quanto mai fatale in queste ultime due giornate. Insomma, si sono accavallati una serie di problemi, non di certo un dramma, ma adesso è il momento di pedalare,di mettere il cuore e se necessario ogni organo del corpo per rialzare la testa,a partire già dal prossimo ostacolo,targato Foggia. Che vinca il migliore? “speriamo di si”, perchè nonostante tutto, il tifoso è certo che i migliori, siano ancora quegli uomini che stanno in vetta e che, con sudore,la proveranno a difendere fino all’ultimo respiro, che ci auguriamo, possa essere di sollievo.
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