Questa mattina la redazione ha contattato il noto giornalista Mediaset Premium Sandro Sabatini. Colui che esattamente un anno fa, raccontava le dolci note della champions League, questa mattina, ci ha voluto dire la sua , sulla pericolante situazione economica in casa rosanero. Era in viaggio, il giornalista, ma ugualmente, con grande disponibilità, ci ha illustrato il suo pensiero; ecco quanto detto:
Cosa pensa di questo caos societario e di questi ormai ex investitori, che, per usare un termine del suo servizio, si ‘autoesonerano”?
“Penso che tutto questo sia molto strano; mi sembrano storie di 50 anni fa, incredibile che questi inglesi acquistino,comprino,si impegnino e poi litigano, non mettono soldi e scappano. Mi sembra roba non da 2019 onestamente, o comunque se sono meccanismi da 2019 è evidente che una delle due parti vuole truffare l’altra; tutto questo ha rappresentato un tentativo poco chiaro, un tentativo di truffa!”
Lei reputa che davvero il tifoso rosanero non abbia più senso di appartenenza?
” I tifosi devono soltanto stare vicini alla squadra, come ha detto Foschi; in questo caso ci sono delle storie del passato che sembrano essere degli specchi!”
Le parole di Bellusci sono state molto chiare e pesanti, crede che in qualche modo questo possa quasi ‘invocare’ la gente allo stadio?
” Ci sono degli esempi, che evocandoli fanno ritornare in mente gli spettri dei fallimenti. Ricordo che il Parma in tempi più remoti, allenato da Mario Beretta aveva una situazione complicata,tuttavia fece un grande campionato in serie A, stessa cosa il Bari, ma ugualmente i tifosi restarono al fianco della squadra, facendo quello che è il loro dovere. In quei casi il fallimento era sicuro, ma in questo caso uno spiraglio c’è ancora, quindi credo che il tifoso del Palermo debba sostenere la squadra; Bellusci ha assolutamente ragione anche per una semplice ragione: chi vuole acquistare il Palermo in questo momento, fa una valutazione anche sul numero dei tifosi che circondano il palermo; è molto più facile cercare di salvare questa squadra sapendo che c’è uno stadio che si riempie con 10 mila tifosi, piuttosto che con un migliaio; questo mi sembra chiaro”.
Conoscendo lo stile di Zamparini, quando il patron ha donato questa società agli inglesi, secondo lei, immaginava gia una crisi del genere, oppure era davvero convinto che gli inglesi avessero grandi risorse finanziarie?
” Ma qui non si tratta nè di Zamparini, nè degli inglesi, inutile adesso fare chiacchiere troppo filosofiche. Il Palermo non è soltanto uno squadra di calciatori con una magliettina rosanero e dei pantaloncini neri; il Palermo è, come tutte le società, una serie di conti in attivo e in passivo, una serie di crediti e una serie di debiti, un valore patrimoniale e aziendale; ho esperienza per dire che bisogna vedere le carte che si sono passati zamparini e gli inglesi, prima di aggiungere qualsiasi cosa”.
In questi giorni qualcuno potrebbe comprare il Palermo secondo lei?, la Repubblica questa mattina ha parlato di una trattiva avviata con Follieri, ma cosa c’è di vero? Chi potrebbe condurre una tale pazzia finanziaria? Perchè di questo si parla.
” A me dispiace deludere, forse potrò sembrare molto cinico, ma le grandi piazze che adesso sono risorte, sono passate prima dal fallimento; ricordo quello che successe alla Fiorentina, al Napoli e in tempi più recenti al Parma e al Bari; queste società sono tutte passate da un fallimento. Credo che sia difficle trovare un imprenditore che entri in una società e la salvi, dovendo pagare tutti i debiti. Meglio comprare dopo un fallimento, con pochi soldi e puntando soltanto ad un rilancio, piùttosto che a colmare il passivo”. La storia di queste squadre parla chiaro.
Un’ultima prima di salutarla; se lei fosse un tifoso rosanero, crederebbe ancora ad una salvezza, che a questo punto sembra essere davvero disperata?
” Ma guarda, io ci crederei, è chiaro che andando in serie A cambia tutto, gli introiti, il valore dei giocatori, i diritti televisivi. Con tutto rispetto è diverso trattare un giocatore con una squadra di serie A, piuttosto che una di serie minori. Se per il Palermo c’è una speranza, questa si chiama serie A; con un Palermo che resta in B io vedo una situazione abbastanza grave e quasi disperata”.
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