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Follieri

Non ci resta che Follieri

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Le notizie che si susseguono di ora in ora sono sempre più scoraggianti. Sembra di assistere ad un uno contro l’altro su più fronti. Promesse non mantenute, fondi che appaiono e svaniscono perché sono soltanto annunciati e mai presentati. Americani che non vogliono pagare il corrispettivo alla nuova proprietà. Sagramola che smentisce qualunque su interessamento. Se per due giorni avevamo intravisto uno spiraglio e  si era  respirata un’aria di ottimismo, oggi sembra che tutto stia precipitando. Si va verso la penalizzazione che sarebbe una mazzata sia calcistica che psicologica, per la squadra ma soprattutto per eventuali nuovi investitori che potrebbero scoraggiarsi per una promozione che diventerebbe ancora più dura di adesso col groppone di un -4 sulle spalle. Una richiesta di rimodulare gli stipendi non sarà cosa gradita alla squadra che dopo le garanzie verbali ricevute, potrebbe ricadere nello sconforto, non tanto per fatti economici quanto per le prospettive future.

E allora? Non ci resta che Follieri.

L’imprenditore pugliese aveva già la penna in mano e nel suo comunicato (mai smentito),  diceva…

” L’accordo tra le parti era stato raggiunto e prevedeva l’immissione immediata di 5 milioni di euro nelle casse del club rosanero per fronte agli stipendi ed evitare punti di penalizzazione, il versamento di euro 1,2 milioni a titillo di corrispettivo, l’accollo della somma di 22,8 milioni di euro relativa alla società lussemburghese Alyssa SA e l’obbligazione a far fronte agli impegni finanziari della U.S. Città di Palermo al fine di riportare il giusto equilibrio finanziario e rimuove l’attuale stato di grave difficoltà.

Il closing era già stato concordato per la giornata di giovedì, con tutta la documentazione richesta pronta per essere siglata in maniera definitiva e vincolante tra le parti. L’amministratore delegato del Palermo, Emanuele Facile al momento della sottoscrizione del contratto preliminare ha comunicato di aver ricevuto una telefonata, nella quale gli sarebbe stato vietato di firmare l’accordo per via dell’esclusività richiesta e concordata, fin dal primo momento, dalla Follieri Capital Limited. Tutto ciò avveniva mentre il dott. Follieri aveva già impugnato la penna per apporre la propria firma sul contratto. A sostegno della sua marcia indietro il dott. Facile addiceva il fatto che la società controllante inglese aveva appena ricevuto un’offerta migliore di quella che si stava sottoscrivendo con la Follieri Capital Limited.

Rimane il rammarico di non aver potuto procedere nella definizione del contratto”

Dunque era tutto fatto e pronto. La soluzione ci sarebbe, forse l’ultima disperata ancora a cui aggrapparsi punto basta alzare il telefono…

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