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La scommessa di Mirri “Salviamo il Palermo ma facciamolo in fretta” – (Repubblica)

“Il club non ha ancora fornito conti e debiti. Tanta gente ha mostrato interesse; è finito però il tempo delle chiacchiere. Serve un principe rosanero”
Dario Mirri ha illustrato ieri alla stampa la sua iniziativa che ha portato al pagamento degli stipendi del Palermo e all’avvio della trattativa per la cessione della società rosanero
Bellusci-“Dopo il suo discorso ho capito che non era più il tempo di mettere la testa sotto la sabbia”
Sagramola-“E’ un mio amico ed è innamorato di Palermo. Sono sicuro che farebbe di tutto per lavorare qui”
Miccichè-“Guglielmo ama il Palermo. E’ stato lui a rimetterci al tavolo quando l’accordo stava saltando”
Foschi-“Ho capito sulla mia pelle cosa deve significare fare una trattativa con lui al calcio mercato”

Questo il titolo di Repubblica, oggi in edicola

Nel suo articolo Massimo Norrito sintetizza la conferenza stampa di ieri dell’imprenditore palermitano Dario Mirri. Un escursus tra il tifoso che frequenta la gradinata, va in trasferta e cerca di coinvolgere la moglie e le figlie che in in questi giorni lo guardano come un marziano
Non nasconde la sua anima da tifoso, Dario Mirri, quando afferma che “è il giorno più bello della mia vita”
Ma ci tiene a precisare quali sono i veri incassi del Palermo in termini di pubblicità : la società incassa 236 mila euro più 400 mila in cambio merce e l’investimento della Damir è di 700 mila euro l’anno. Non c’è dubbio che quello della famiglia Mirri è un azzardo, un salto nel buio, in questo momento in cui ancora il futuro del Palermo non è chiaramente delineato.
Rende chiaro a tutti che i conti ufficiali del Palermo ancora non li ha visti nessuno perché Zamparini, che secondo lui ha venduto realmente soltanto da quando è stato condannato ai domiciliari, non li ha mai forniti a nessuno. Lo stesso Sagramola, incaricato di fare la due diligence, non riesce a lavorare.
In virtù del suo investimento a rischio, Mirri ha fretta e non lo nasconde tutt’altro
“Servono soldi e servono entro una ventina di giorni. Ecco perché, accettando l’opzione per la vendita delle azioni sino al 15 marzo, ci siamo dichiarati disponibili ad ogni soluzione. Ci serve un principe rosanero e non importa se è italiano, russo, arabo o americano”.

Ed annuncia anche una sorta di azionariato popolare quando dichiara che fornirà l’IBAN della società dove eventuali imprenditori aderenti a Sicindustria, così come anche i tifosi, possono versare delle somme.
In chiusura una piccola chicca da tifoso quando racconta che con la sua consueta maglietta del Palermo regalatagli a Natale dalle figlie si è recato presso lo store di via Maqueda per fare stampare il numero 2 di Bellucci.
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