La Serie B è un campionato molto difficile, talmente tanto che spesso diversi allenatori non riuscendo a ottenere i risultati programmati ricevono il classico esonero. In verità, sovente capita che qualche tecnico venga esonerato piuttosto ingiustamente o immotivatamente, ma questo è un dettaglio.
Anche quest’anno la cadetteria non si è smentita e da settembre fino ad oggi sono tantissimi gli allenatori allontanati. Da un lato è un bene per l’associazione degli allenatori che vede così lavorare molti dei propri associati, dall’altro è un male per l’intero sistema: le società mostrano evidenti lacune nella creazione di progetti a lunga durata e “vivono alla giornata”.
Proprio il prossimo avversario del Palermo cioè il Venezia, in stagione ha già messo sotto contratto tre tecnici: a iniziare è stato Vecchi, esonerato a favore di Zenga. L’ex allenatore rosanero era partito anche piuttosto bene ma dopo gli scarsi risultati ottenuti di recente è stato cacciato. Cosmi al suo posto.
Persino il Brescia dall’alto del suo potenziale tecnico è stato “costretto” a un cambio in panchina: via Suazo dentro Corini. In questo caso i risultati danno ragione al presidente Cellino. Il Carpi ha risolto il contratto con l’ex allenatore Chezzi, in panchina è arrivato Castori, una vera e propria istituzione in Emilia. La Cremonese ha sostituito Mandorlini con Rastelli già a novembre e da poco tempo ha esonerato anche il direttore sportivo Rinaudo.
Il Crotone ha fatto un valzer: prima Stroppa, esonerato per ingaggiare Oddo, poi lo stesso ex terzino campione del mondo si è dimesso e la società ha richiamato proprio Giovanni Stroppa che ha l’arduo compito di salvare i calabresi, partiti col favore del pronostico per vincere la B.
Il Foggia non ha neanche fatto mangiare il panettone all’ex tecnico Grassadonia. Esonerato a metà dicembre in favore di Pasquale Padalino. I rossoneri parevano a un passo da Delio Rossi ma poi tutto è sfumato. Non c’è spazio neanche per le bandiere: una leggenda a Livorno è senza dubbio Cristiano Lucarelli. Nonostante ciò il livornese ha perso il posto in panchina, al suo posto Breda e onestamente gli amaranto sembrano risollevati.
Molto simile al Crotone, è il Padova: prima Bisoli, poi Foscarini e infine nuovamente Bisoli. I veneti però sono sempre ultimi in classifica, sarà mica colpa dell’allenatore? In ordine alfabetico passiamo poi al Palermo. I rosanero hanno prolungato una staffetta nata nella scorsa stagione tra Stellone e Tedino. L’ex allenatore del Pordenone ha cominciato la stagione ma visti i risultati abbastanza scadenti è stato esonerato dopo la sconfitta di Brescia proprio in favore di Stellone.
Un altro allenatore che non è arrivato a mangiare il panettone è Stefano Colantuono. Un passato importante anche in Serie A per lui non è bastato. Precisiamo comunque che il tecnico si è dimesso dalla guida della Salernitana. Al suo posto Gregucci.
In definitiva soltanto Ascoli, Benevento, Cosenza, Cittadella, Verona, Lecce, Perugia, Pescara e Spezia non hanno cambiato guida tecnica. Esattamente il 50% delle squadre del campionato. Una media nettamente più alta di quella delle altre nazioni. Vista l’ottima scuola di allenatori di Coverciano è probabile che il problema non è degli allenatori, ma delle società: talvolta incapaci di organizzare una stagione e più in prospettiva, un progetto tecnico a lunga durata.
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