Intervenuto in conferenza stampa, il presidente del Venezia Joe Tacopina, ha parlato del momento che sta passando la sua squadra, con riferimenti anche nei confronti del Palermo il quale avrebbe “barato” e non meriterebbe quindi la Serie B. Ecco le sue parole riportate da trivenetogoal.it:
“Non c’è niente che io voglia dire che sarà piacevole. È assolutamente uno schifo giocare una partita così in questo momento della stagione. Un mese fa abbiamo ricevuto un comunicato in cui ci avevano detto che il Venezia era salvo. Balata ha detto più volte sottolineandolo che è un avvocato e che conosce le regole, ma in questo periodo ha dimostrato di non saper applicare il regolamento che lui stesso ha approvato. Io ho dedicato la mia vita per il movimento calcistico italiano, sono qui da tanti anni, la situazione è nella completa illegalità, stiamo giocando due partite che non dovevamo giocare. Il Palermo ha barato e commesso illeciti ripetuti e non è stato retrocesso, ce la ritroviamo qui ancora in B. Se vogliamo parlare della partita di ieri mi arrabbio ancora di più, la stupidità del calcio italiano è qualcosa di inconcepibile. Abbiamo ottenuto il Var per eliminare gli errori umani. Penso di aver visto il video dell’episodio almeno un centinaio di volte, lo mostro un’altra volta. Mantovani ha colpito la palla con la mano, non ci dovrebbero essere dubbi, perché l’arbitro non è andato al Var. Abbiamo introdotto il Var proprio per evitare situazioni come quella di ieri sera. Ci è stato detto che l’arbitro al Var avrebbe dovuto segnalare a Di Paolo se andare a vedere o meno l’episodio. Sono disgustato da quello che accade nel calcio italiano, soprattutto in Serie B, in particolare in questo ultimo anno in Serie B. Sono stanco ed esasperato che a farne le spese sia il Venezia. Questa situazione non fanno che insinuare dubbi fra le persone che vedono. Non sto dicendo che ci sia del marcio dietro, ma quando vedi la gestione di questi episodi ti vengono molti dubbi. La battaglia non è ancora terminata, il Palermo non merita di rimanere in Serie B. Conosco Tare da quando ero nella Roma, è un amico e l’ho salutato. Il Tar? Non mi aspetto nulla dal sistema giudiziario italiano, l’ho imparato sulla mia pelle negli ultimi anni”.
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