Stasera a Piacenza finale di andata dei play-off di serie C.
Ci sono due Trapani.
Inizia così l’articolo di Fabio Tartamella su Repubblica, oggi in edicola. Il riferimento è a questo dualismo che si respira a Trapani dove da una parte c’è una società che non suscita nessuna fiducia e che addirittura fa rischiare alla squadra l’iscrizione al campionato successivo. Dall’altro c’è una squadra che invece nonostante gli stipendi non pagati riesce a battere il Catania e guadagnarsi la finale per la promozione in serie B.
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Scrive Tartamella che ci sarebbe un terzo Trapani e cioè quello dei tifosi che si sono stretti intorno alla squadra, a questi giocatori che hanno sempre sudato la maglia nonostante non percepiscano gli stipendi.
E proprio questi tifosi, saranno in 600 a sostenere i granata questa sera a Piacenza dove il tecnico Italiano dovrà fare a meno di tante pedine fondamentali. Il Piacenza è un’ottima squadra che ha perso la promozione in serie B nell’ultima giornata a vantaggio delle Entella dell’ex Boscaglia.
La sfida però va giocata in 180 minuti e sabato prossimo ci sarà il ritorno al provinciale di Trapani per cui questa sera difficilmente si potrà definire una promossa. Anche perché il regolamento non prevede che a passare sia la squadra con un migliore posizionamento visto che le due compagini vengono da gironi diversi. Al termine dei 180 minuti, se ci sarà parità anche nei gol fatti e subiti, si procederà con i tempi supplementari ed infine eventuale rigori.
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Il Piacenza una squadra molto fisica, molto abile a sfruttare le palle da fermo ed i calci piazzati, a differenza del Trapani che invece fa del gioco e del fraseggio la sua arma migliore per arrivare in porta.
Italiano ha giocato a Piacenza nel 2002 una delle partite più tristi della sua carriera quando con la maglia del Verona, perdendo 3 a 0, subirono la retrocessione: “l’unica volta che ho pianto da calciatore” dichiara.
Forse aspetta una rivincita dopo 17 anni.
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