Nata a Genova, residente a Savona, nessun legame parentale con la Sicilia, ma un amore ed una passione infinita per il Palermo ed i colori rosanero da far impallidire tutti i palermitani che tifano per le cosiddette strisciate. Perché è facile amare le grandi squadre che vincono sempre, ma amarne una che nel corso della sua storia regala solo qualche gioia, e molto spesso invece grandi dolori, non è per niente facile, ci vuole appunto tanto coraggio, oppure una passione davvero profonda.
Per Claudia Ratto Costa, ligure doc, il colpo di fulmine con la Sicilia ed il suo capoluogo è di quelli che non lasciano scampo, prendono il cuore per sempre e non lo mollano più; pur non rinnegando le proprie origini lasciano nell’anima una “saudade” palermitana che si placa solo quando si riesce a tornare a Palermo.
Claudia quando ti sei innamorata di Palermo?
“Sono scesa per la prima volta a Palermo nel 2004. Mio marito era stato invitato a tenere a battesimo la figlia di un collega originario della provincia palermitana. Ho girato per la città ed amando moltissimo l’arte sono rimasta letteralmente affascinata dalle bellezze architettoniche e naturali di Palermo. Quando andai a Monte Pellegrino l’odore delle arance mi ha come inebriata ed ho pensato che dovevo assolutamente tornare per restare qualche giorno in più e gustarmi meglio tutta la città. Sono riuscita a tornare nel 2006.”
Scoppia così anche la tua passione per i colori rosanero, un modo per sentire ancora più vicina la città:
“Era da poco uscito il film di Aldo, Giovanni e Giacomo, “la conosci Claudia” e in una scena Aldo gridava “Forza Palermo”. Mi venne molta nostalgia, non avevo una squadra del cuore, così dissi a mio marito che da quel momento in poi avrei tifato per il Palermo, perché non solo era bella la città, ma erano bellissimi anche i colori rosanero. Mio marito mi prese per matta, «ma te sei ligure, che tifi per il Palermo?». Da allora invece è stato un continuo crescendo, mi sono appassionata sempre di più cercando di tornare in città ogni volta era possibile. Fino ad arrivare ad oggi che vengo a Palermo almeno 3 volte l’anno,”
Quali sono le ultime partite che hai visto al Barbera:
“Ho visto a fine dicembre quella contro l’Ascoli che abbiamo vinto per 3 a 0, poi ad aprile quella con l’Hellas Verona, vinta pure questa per 1 a 0. Ma sono andata anche in trasferta a Chiavari quando l’Entella era in serie B. Sono stata abbonata a Sky e Dazn per seguire tutte le partite del Palermo ed ora ad Eleven. Era curioso quando venivo a fare il biglietto a Palermo, nello store di via Maqueda, guardavano la carta d’identità e mi chiedevano se ero proprio sicura di venire a vedere la squadra rosanero, per non parlare di quando facevo il ticket a Genova, incontravo i colleghi di mio marito che erano increduli, lui invece sospirava e diceva: «è mia moglie, la “tifosa”».
In questi 15 anni di passione rosanero, quale è stato il giocatore che più di tutti ti ha emozionato?
“Miccoli, mi piaceva davvero tanto. Ha dato moltissimo al Palermo, tutti i suoi gol sono stati straordinari e quando giocava lui era tutta un’emozione, secondo me è stato uno dei giocatori più importanti nella storia del Palermo.”
In che modo ti sono stati utili i social?
“Grazie a facebook ed ai gruppi dei tifosi rosanero mi sono sempre tenuta aggiornata su tutto quello che riguarda il Palermo, spero la prossima volta che torno in città di poter incontrare e conoscere personalmente molti di loro.”
Come hai vissuto il fallimento del Palermo e cosa ti aspetti dalla nuova società?
“Quando si parlava di serie C mi è venuta tanta rabbia, di quella che fa piangere. Dopo il fallimento ho provato tanto dispiacere, è stato davvero difficile. Si è riaccesa la speranza quando Mirri ha preso il nuovo Palermo, lui è palermitano, così come Di Piazza e quindi spero si possa tornare velocemente in serie B e poi in A, mi sembra che fino ad ora che stiano facendo bene.”
Qual è il tuo sogno nel cassetto?
“Vorrei vivere a Palermo, sono stata già in varie agenzie per informarmi sui prezzi delle case per potermi trasferire in un prossimo futuro. Chi parla male della città con me casca male. Amo tutto di Palermo, come è strutturata, i suoi monumenti e i suoi inconfondibili profumi. Ma mi piace soprattutto la gente, il calore dei palermitani, sono scesa anche da sola e non mi è mai accaduto nulla. Conosco diversi palermitani trapiantati al nord ed ho rapporti bellissimi con loro. Tornerò a Palermo tra dicembre e gennaio, voglio vedere una gara al Barbera e se mi riesce vorrei fare una foto con Ricciardo. Ogni volta che riparto mi viene la malinconia di dover andare via. Amo Palermo, i Palermitani e voglio salutare tutti dicendo: «Fõrsa Palermu!»
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