E’ lampante sotto gli occhi di tutti quanto Santana, con la sua qualità e il suo amore verso i colori rosa-nero, stia dando un importante contributo alla causa del Palermo dimostrando un attaccamento alla maglia, ormai raro in questo calcio moderno, sempre più legato al dio denaro.
Proprio questa fedeltà ha colpito la stampa nazionale che celebra uomini come Santana, che non hanno mai dimenticato il loro primo amore calcistico. E’ quanto emerge da un articolo di Sky Sport, che porta sotto i riflettori il gol segnato ieri dal capitano rosa-nero contro il Biancavilla, alla veneranda età di 37 anni.
Per Santana infatti è il terzo ritorno nel capoluogo siciliano: approda in Sicilia nel 2002 in serie B, l’esterno argentino poi a due anni di distanza torna in serie A giocando anche in Europa. Fino ad arrivare ad adesso, forse la scelta più difficile di tutte, tornare dopo il fallimento del Palermo e incarnare le vesti del leader della rinascita rosa-nero.
Uno scenario simile si è intravisto anche con Lucarelli, storico capitano del Parma che ha trascorso dieci anni in gialloblù con 350 presenze e 22 gol, numeri dettati da una fedeltà assoluta che l’ha visto, anche lui, ripartire insieme alla squadra in Serie D dopo il fallimento nel 2015. Una bandiera ma non solo nella storia del Parma, dove oggi figura come club manager.
E si potrebbero fare tanti altri esempi da Lodi, capitano del Catania, sino ad arrivare ad esempi extra-nazionali come quello di Wayne Rooney e Van Persie che a distanza di anni sono tornati nel club che li ha lanciati nel grande calcio, rispettivamente Everton e Feyenoord.
Bandiere che ancora forse esistono, un calcio vero che si fa strada nell’oblio di un calcio con cifre stellari, le scelte di cuore che a volte sostituiscono le scelte fatte per puro guadagno.
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