Continua la querelle a distanza fra il procuratore Beppe Accardi e la società rosanero, in particolare con l’amministratore delegato Sagramola.
Nei giorni scorsi l’ad rosanero aveva replicato alle parole del procuratore sostenendo che Accardi presentava un’istanza per aver pagata la sua parcella mentre Mirri versava soldi nelle casse societarie nel momento più buio della stagione, salvando di fatto la squadra da una penalizzazione certa.
Oggi, intervistato da Tuttomercatoweb, Beppe Accardi risponde alle accuse e rilancia:
“Probabilmente ho toccato il nervo scoperto di qualcuno. In più Sagramola dice che mentre Mirri versava 2,8 milioni con i quali il Palermo la stagione scorsa pagava gli stipendi io inviavo richiesta di pagamento inerente la mia parcella… beh, la richiesta l’avevo fatta prima e comunque dopo svariate promesse non mantenute dagli inglesi, poi la giustizia fa il suo corso… E poi quelli sono soldi che ho guadagnato onestamente e con il mio lavoro di anni precedenti.
Quando tocchi il nervo scoperto le reazioni diventano un po’ particolari. Ma le dichiarazioni di Sagramola mi fanno male come una puntura di una zanzara. Io bugie non ne racconto. E poi leggo che ha detto che ho voglia di apparire, gli ricordo che il Palermo è in Serie D e non da tutta la visibilità che crede. Non ho certo bisogno di Sagramola per apparire. Forse la verità fa male.
E poi il dirigente dimentica una cosa: i messaggi restano sul cellulare, provi a spiegare perché Mirri mi ha contattato dopo che era andato da York Capital affinché il fondo si rifacesse avanti. Sagramola dice anche che Mirri ha pagato 2,8 milioni per coprire gli stipendi, in realtà non c’era scritto questo sul contratto ma che l’attuale presidente l’anno scorso avrebbe acquisito i diritti pubblicitari del Palermo per cinque anni per 2,8 milioni. Soldi quindi versati per avere un tornaconto personale. E nello stesso momento Mirri acquisiva l’opzione fino al 15 marzo per comprare il Palermo a dieci euro. E li hanno provato a contattare York Capital per rivendergli la squadra. Non ditemi che questo è amore”.
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