Ci ha provato. Maurizio Zamparini ha offerto 10 milioni pur di vedere riconosciuta l’ammissione al concordato preventivo.
Inizia così l’articolo di Riccardo Arena sul Giornale di Sicilia, oggi in edicola.
L’ex patron rosanero, probabilmente conscio del fatto di essere finito in un tunnel complicato, attraverso una mail firmata dal figlio Andrea Zamparini, in qualità di rappresentante legale di una delle aziende di famiglia, ha fatto sapere di essere disponibile a versare una somma superiore ai 10 milioni pur di ottenere l’ammissione al concordato. Richiesta avanzata dai fratelli Tuttolomondo, anche loro a rischio nell’indagine condotta dal PM Andrea Fusco.
Sempre ai Tuttolomondo si contestano gravi irregolarità tali da giustificare l’esclusione dal concordato preventivo visto che vengono additati di avere sottratto dall’azienda 370 mila euro per pagare gli onorari degli esperti. Una società che chiede il concordato non può affrontare altre spese, scrive Arena.
Tornando a Zamparini, la sua richiesta nasce dal fatto che l’eventuale concordato potrebbe evitargli l’azione di responsabilità e dunque il pagamento dell’intero debito del vecchio Club rosanero.
L’ex Patron, così come gli altri ex amministratori, rischia infatti di pagare circa 60 milioni che sarebbe il monte debiti della vecchia società.
L’eventuale ammissione al concordato tuttavia non eviterebbe la bancarotta fraudolenta perché dal punto di vista penale, concordato o fallimento che sarà, il reato di bancarotta potrà essere contestato in entrambi i casi.
In conclusione di articolo Arena scrive che invece dal punto di vista civile le cose cambiano poiché con il fallimento il curatore fallimentare potrà procedere per un’azione di responsabilità e chiedere di ripianare i debiti per intero.
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