“Risulta acclarata la sussistenza dello stato di insolvenza tenuto conto delle ingentissime esposizioni debitorie gravanti sulla società”.
L’articolo di Francesco Patanè su Repubblica.it di oggi, comincia proprio dal passaggio principale del provvedimento emesso questa mattina del tribunale fallimentare che di fatto dichiara fallita la vecchia società.
Fallimento per debiti valutabili superiori ai 50 milioni di euro e che il tribunale ha ritenuto non poter essere evitato nonostante la richiesta di concordato avanzata dai Tuttolomondo.
Non è stato ritenuto valido il piano di risanamento presentato dagli ultimi padroni della vecchia società; attraverso una nota, l’amministratore giudiziario del club Giovanni La croce scriveva che il piano dei Tuttolomondo “conteneva un numero impressionanti di violazioni della normativa fallimentare”. E l’aggravanete dei 330 mila euro presi dalle casse societarie ad inizio settembre.
La quarta sezione del tribunale di Palermo dunque ha accolto la richiesta della Procura ma anche quella di tutti i creditori fra cui anche i calciatori, che chiedevano proprio il fallimento della vecchia società.
Quali scenari adesso? Patané scrive che tutto ciò apre le porte gli avvisi di garanzia per bancarotta, che riguarderanno tutti coloro che hanno gestito i conti della società a cominciare proprio da Maurizio Zamparini. “La contestazione della bancarotta fraudolenta appare lo scenario più probabile”.
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