Il difensore è nato in Albania ma vive da tempo in Liguria.
Il padre è stato calciatore nella serie B e serie A del suo Paese.
Anche lo zio ha giocato a pallone e il fratello è nelle giovanili Samp.
“Ho un forte legame con la mia città e la tragedia del Morandi mi ha turbato. Mio padre lo percorreva ogni giorno per andare a lavorare”.
“Andrò presto a visitare Piana degli Albanesi, mi hanno detto che è un posto molto bello e che fanno degli ottimi cannoli”.
Masimiliano Doda, con un “S”, è nato a Mirdite in Albania il 17 novembre del 2000. È figlio d’arte, suo padre Alexander ha giocato per 16 anni fra A e B albanese . Fino a giugno era tesserato con la Sampdoria, società che ha ancora il cartellino di Armelo, suo fratello più piccolo. In rosanero ha giocato tutte e otto le partite di campionato disputate dal Palermo.
Questo il titolo di Repubblica, oggi in edicola.
L’intervista di Valerio Tripi con il difensore rosanero che fra il calcio ci è nato e cresciuto. E’ figlio di un ex calciatore, fratello di un giovane calciatore della Sampdoria e anche gli zii erano calciatori.
Vi riportiamo qualche passaggio dell’intervista che potete trovare per intero su Repubblica in edicola:
“Mio padre giocava nel Kukesi, la squadra della città di Kukës che in questa stagione ha disputato i preliminari di Europa League.
Con mio padre avremmo potuto fare una bella coppia: lui centrale e io terzino..Quando sono arrivato in Italia avevo nove anni e sono entrato nella Rivarolese..È stato lì che la Sampdoria mi ha visto e chiamato. In blucerchiato ho fatto la trafila nel settore giovanile e adesso sono qua a titolo definitivo..Ho avuto la fortuna di essere convocato e di provare l’orgoglio di indossare la maglia dell’Albania..Seguo tante serie tv su Netflix: la mia preferita è Prison Break. Non mi piace molto leggere, ma seguire documentari sì. E ascolto musica trap e reggaeton. Ascolto anche canzoni popolari albanesi..”
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