Il tecnico ha allenato i rosa e anche il Savoia: “Da avversario fui fischiato, ma per affetto”.
Massimo Morgia: “Il Palermo non avrà rivali”
L’articolo di Francesco Cortese su Repubblica, oggi in edicola, ripercorre le tappe del tecnico Massimo Morgia sia sulla panchina del Palermo che su quella del Savoia, dove andò una volta terminata l’esperienza in rosanero.
Con il Palermo 71 presenze in due stagioni e una serie B sfiorata con una squadra costruita per la salvezza. Oggi Morgia allena in Serie D, al Chieri, un piccolo paese vicino Torino dove tuttavia non si limita soltanto alla prima squadra ma funge da direttore di tutta l’area giovanile. Morgia è stato uno dei più intervistati durante la settimana e ricorda ancora la sua esperienza in rosanero:
“Vent’anni fa arrivai a Palermo convinto dal presidente Ferrara. Costruimmo una squadra di giovani per la serie C2 ma diventammo protagonisti in C1. Erano quasi tutti ragazzi palermitani. Meritavamo di vincere il campionato ma arrivammo secondi alle spalle della Fermana. Giocammo i play-off contro il Savoia… al ritorno giocammo in nove uomini per la maggior parte della gara finendo addirittura in otto a causa di tre espulsioni. Per noi fu una mazzata..Il giorno in cui decisi di prolungare il mio contratto alla Favorita si presentarono 500 tifosi. Mi chiamò anche il sindaco. Poi la società fu venduta a Sensi e venni esonerato. L’anno dopo decisi di allenare il Savoia..nel 2000 il Savoia sconfisse 5-1 i rosa. Ricordo che giocammo una partita perfetta . Nella gara di ritorno la Favorita era piena: sugli spalti c’erano 30 mila persone ed io fui accolto da una marea di fischi. Alla fine vinse il Palermo 1-0 con un gol segnato al novantesimo. Quando uscii dal campo i tifosi continuavano a fischiarmi per il 5- 1 dell’andata, ma ho sempre pensato che quei fischi fossero solamente affetto ..Penso che alla fine il Palermo non avrà rivali”.
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