La prima sconfitta della stagione non dovrà essere commentata come una catastrofe calcistica, della serie ”buttare a mare acqua sporca con tutto il bambino”. Non è una tragedia o il finimondo, ma sarebbe sbagliato pensare che non sia successo niente. Perché non è vero. E’ successo. Caspita se è successo.
E il problema non è il risultato perché nello sport capita pure di perdere.
I problemi sono altri, sono sotto gli occhi di tutti: la prestazione e l’atteggiamento mentale.
Dire che domenica il Palermo ha perso solo per un episodio sarebbe fare un’offesa a chi mastica un briciolo di calcio e significherebbe voler nascondere la testa sotto la sabbia, negare la realtà.
E la realtà invece dice che la prestazione complessiva della squadra è stata veramente mediocre, quasi evanescente. E la cosa che emerge è che non è stata la prima prestazione insufficiente di questo campionato. Ma contro una squadra ben attrezzata come quella campana, i rosanero non sono riusciti a mettere in campo la loro forma mentis. Nessun tiro in porta, centinaia di lanci lunghi per la difesa, che ancora ringrazia: insomma una prestazione da dimenticare.
Ma quello su cui si dovrà seriamente riflettere ed approfondire è l’atteggiamento complessivo della squadra. Viene difficile pensare a qualcuno che possa raggiungere la sufficienza. Com’è possibile che un’intera squadra abbia un blackout complessivo? Non uno, due o tre giocatori sottotono, ma tutti. Chi fino ad ora aveva dato dimostrazione di dover giocare in altre categorie, ieri è sembrato adagiarsi su una fastidiosa mediocrità.
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C’è chi è scomparso dal terreno di gioco, chi ha provato a fare il fenomeno e risolvere da solo partita. Chi ha sbagliato passaggi elementari pure ad un compagno vicino a tre o quattro metri. E poi l’apoteosi del gol subito
Addio record. Non tutti i mali vengono per nuocere…
La squadra si è cullata troppo dopo il record di successi oppure al contrario ha sentito troppo la partita. Una squadra appagata e presuntuosa oppure ansiosa e frenetica? Questo è l’aspetto più importante che bisognerà capire e su cui immediatamente intervenire. Perché il problema non è perdere ma come si è perso.
Male, senza impensierire gli avversari e senza dare mai l’impressione che potesse cambiare qualcosa.
Non è una tragedia, solo uno stop ma non va sottovalutato sol perché si veniva da 10 vittorie consecutive. La cosa più importante da capire è perché la squadra ha offerto una prestazione così evanescente. Più sul piano mentale che su quello tecnico e tattico.
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