Dimensioni ridotte come a Biancavilla e Nola dove la squadra di Pergolizzi ha sofferto.
Serie D, verso la sfida con l’ultima in classifica.
Una partita trappola. Il terreno di gioco misura appena 98×53,ai calabresi verrà facile imbrigliare Ricciardo&C.
Il più classico dei testacoda dove si può nascondere la buccia di banana.
Inizia cosiì l’articolo di Giovanni Mazzola sul Giornale di Sicilia, oggi in edicola, che sottolinea la difficoltà della gara di Palmi legata alla situazione disperata della squadra di casa che nelle prime undici partite ha vinto una sola gara contro il Corigliano, altra società in grossa crisi.
Una crisi che ha riguardato la Palmese lo scorso anno quando finì sotto anministrazione giudiziaria mentre anche quest’anno a settembre la società ha lanciato un appello rispetto alle loro difficoltà economiche.
Sulla panchina neroverde siede però un allenatore esperto originario di Milazzo. Venuto gioca con un 3-5-2 e non è da escludere che con il Palermo possa diventare un 5-3-2.
E questo perché a Palmi le dimensioni del campo sono molto ridotte e possono favorire il pressing dei calabresi sui rosanero. Ed a proposito del terreno di gioco, qui arriva la nota dolente: il campo della Palmese è il secondo più piccolo di tutta la serie D, dopo quello di Biancavilla.
Misura infatti 98 x 56 metri, mentre il Barbera ha misure di 105 x 68.
Il tecnico rosanero dovrà dunque lavorare anche tenendo in considerazione ciò e tenendo anche in considerazione l’assenza di Doda. Per sostituirlo uno tra Accardi e Peretti e nel caso in cui decida di impegnare il palermitano non è da escludere il ritorno in porta di Fallani proprio per la necessità di dover schierare inevitabilmente 4 under (Vaccaro, Kraja, Felici,…)
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