Era nell’aria ma solo nella giornata di giovedì il divieto di trasferta è diventato reale ed improrogabile: i tifosi rosa-nero non potranno assistere quindi oggi alla sfida, già di per sé ostica, a Mugnano, contro il Giugliano. Il motivo addotto dalla Prefettura di Napoli è quello della viabilità, con la coincidenza di partite limitrofe come quella del Napoli ad esempio.
Molti invece hanno pensato che a venire punito fosse stato il gesto di pochi “criminali” così come Mirri li ha definiti che a Palmi hanno dato il peggio di loro stessi, macchiando l’immagine di una tifoseria onesta come quella palermitana ed insinuando il sospetto che un mondo senza ultras, sarebbe meno violento.
E da qui la protesta della Curva Nord durante Palermo-Acr Messina, in un silenzio quasi assordante per 15 minuti di gara.
In questo flusso di eventi arriva l’amara constatazione polemica di alcuni tifosi, che nella notte hanno esposto uno striscione contro il divieto di trasferta e che si uniscono alla definizione analoga di “morte del calcio“, che era stata recriminata già a Biancavilla con il precedente veto.
Tifare è diventato un reato, e forse uno dei più pericolosi, e la passione è ridotta ad uno schermo vuoto e lontano, così freddo e distante.
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