Esattamente oggi, ma un anno fa, cominciava l’anno più brutto della storia rosanero. Un anno fatto di bugie, inganni, falsità, truffe, fino ad arrivare probabilmente al risultato sperato. Cioè il fallimento. Un anno che ha messo a dura prova la pazienza e la fede del tifoso Palermitano, ma anche la nostra giovane redazione che, nata da pochissimi mesi, si era trovata a dover fronteggiare un teatrino, una messa in scena di enorme portata, con continue sorprese e sempre nuovi personaggi in cerca di gloria, visibilità e che, onestamente, mai hanno avuto la caratteristica della credibilità.
L’abbiamo scritto e urlato come gran parte della stampa perché tutti, chi più chi meno, erano convinti della poca credibilità delle diverse operazioni. Viene difficile capire quale capitolo sia stato più amaro e ingannevole, se gli inglesi, Follieri o la combriccola dei Tuttolomondo con annessi e connessi amici e parenti anche locali. Sono tutti colpevoli e, come si dice a Palermo, ‘‘il più pulito ha la rogna’’.
Se il fallimento e la ripartenza è stato il prezzo da pagare per esserci liberati di questa miriade di galantuomini poco affidabili, forse, quasi digerita la delusione, è stato meglio così.
Quello di oggi sarà il primo e l’ultimo compleanno di questa triste storia che ha umiliato la città e i tifosi ma che ha fatto capire quanto sia facile poter organizzare la fine di una passione fra personaggi loschi, belle frasi e l’arte dell’oratoria. Una città che adesso tifa con grande impeto per le azioni della magistratura.
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