Giovedì scorso era il limite previsto per la la fine dei lavori di ristrutturazione, ma i cancelli dell’impianto sono rimasti ancora chiusi. Stiamo parlando appunto dello Stadio delle Palme, i cui tempi di riapertura sono più lunghi del previsto.
Come spiega l’architetto Tiziana Benfante dell’Edilizia pubblica comunale al Giornale di Sicilia:
“Abbiamo deciso una sospensione dei lavori per quindici giorni per effettuare una perizia di variante dopo la visita nei giorni scorsi del collaudatore della Federatletica. Il collaudatore ha chiesto una gabbia dei lanci, che comprende rete e pali di sostegno, completamente nuova e di togliere il ponte per il fotofinish sopra l’arrivo, non più utilizzato. Nell’appalto era previsto soltanto di sostituire due pali della gabbia”.
Non è sicuramente il primo rinvio a cui deve far fronte la comunità palermitana, quando potrà essere disponibile l’impianto, fa presto a dirlo l’architetto:
“Possiamo ipotizzare di riaprire alla fine di gennaio – risponde Benfante -perché la gabbia nuova non può essere ordinata che dopo l’approvazione della perizia. Poi la ditta Anastasi
potrà istallarla e demolire il ponticello, lavori per cui serviranno pochi giorni. Infine ci vorrà il collaudo definitivo della Federatletica senza il quale non possiamo riconsegnare lo
stadio all’Ufficio sport e impianti sportivi comunale e aprire all’utenza“.
Chi rimane maggiormente danneggiato da tutto ciò è la società di atletica, rimasta senza la pista da quasi sei mesi:
“In un sopralluogo – dice Gaspare Polizzi, direttore tecnico del Cus Palermo, società che sta meglio per aver potuto concentrare tutta l’attività nella pista universitaria di via Altofonte – avevo detto ai tecnici comunali che i pali e la rete della gabbia erano completamente fradici e da eliminare. E sono preoccupato per l’attrezzatura. Per omologare l’impianto serve sia completa: 80 ostacoli, i blocchi di partenza, i bastoncini delle staffette. Molti ostacoli sono rotti e mai riparati. A meno che ci sia una riserva in qualche magazzino. Non ci fanno nemmeno entrare. Vorrei verificare, per esempio, che tipo di lavoro è stato fatto sulla pista che per noi è la cosa più importante“.
Vari protagonisti del mondo dell’atletica fanno presente il loro malcontento per una situazione che va avanti da mesi e che mette in crisi l’atletica palermitana.
“La Federatletica ci ha abbandonato al nostro destino – dice Marcello Ruggiero, presidente dell’Atletica Mondello -, non ci ha fornito alternative all’impianto chiuso e non ci dà informazioni».
Il presidente della Fidal provinciale, Antonino Muratore,dal canto suo, si dice «preoccupato» eha inviato mercoledì scorso all’Edilizia pubblica una richiesta di «un riscontro ufficiale dello stato dei lavori“.
“A parte l’attività master, abbiamo una settantina di ragazzi – dice Luisa Balsamo, presidente della Palermo H 13,30 – costretti ad allenarsi nella villetta accanto allo stadio, ma non è la stessa cosa. Il problema è che, come dimostrano i due rinvii, la politica non dà certezze sui tempi dei lavori. Dall’alto del monte Pellegrino, dove mi alleno, sembra che la pista sia a posto“.
“Abbiamo chiuso per quest’anno con l’attività di base – dice Giovanni Palmisano, presidente della polisportiva Palme -, impossibile senza lo stadio. Non credo che non sarebbe stato possibile aprire l’impianto in attesa della gabbia dei lanci. Gli operai non ci sono più da un mese, c’è chi dice siano state sostituite interamente solo le prime due corsie. Adesso c’è un albero che è crollato per il vento sulla ringhiera di recinzione e
nessuno lo toglie“.
Per quanto riguarda la pista, dalla direzione dei lavori, filtra che è stato completamente rifatto lo strato superiore di tutte le corsie e che i lavori, che comprendevano tra l’altro la sistemazione delle tribune, sono conclusi tranne il taglio delle erbacce.
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