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Bastardi, vergogna, mafiosi… una trasferta complicata ma educata

Una grande accoglienza, grande gentilezza prima e dopo la partita, nonostante qualche mugugno e qualche vociare negli spogliatoi.
Roba da poco, comunque. Niente di trascendentale. Cose di campi di calcio, a fine gara dove l’adrenalina scorre ancora.
Un pre-partita ricco di striscioni accoglienti “BENVENUTI. Figli della stessa terra, eredi della stessa storia. O ancora “Cittanova saluta i tifosi palermitani. Benvenuti“.
Insomma una bella giornata, di scambi e battute rilassate fra gente del sud. In tribuna tutto tranquillo, si lavora serenamente sebbene circondati dai tifosi locali, appassionati ma educati.
Tutto questo fino al 30′ del primo tempo. Poi la musica cambia e non per qualche dissapore fra noi. La musica cambia sull’episodio del rigore concesso al Palermo.
L’oggetto principale delle invettive è ovviamente l’arbitro ma per transitività, il discorso si allarga e finisce per coinvolgere tutti i palermitani.
Si dirà “è questa la serie D“. No, non è vero. Ricordo una coppietta di anziani a Verona per un Chievo-Palermo che mise a rischio il mio portatile, con un pugno e sussurrando qualcosa di offensivo. Era serie A.

Bastardo, vergogna…mafiosi. I termini più utilizzati…però con compostezza, senza trascendere.
L’appellativo bastardo (che nel dialetto calabrese suona quasi poetico) è rivolto esclusivamente all’arbitro.
Il termime vergogna invece investe tutto il club, colpevole di recitare il ruolo della Juventus nella massima serie.
E c’è pure una voce (assolutamente solitaria) che richiama una piaga tipicamente siciliana e cioè quell’organizzazione malavitosa che qui in Calabria non sanno nemmeno cosa sia.
Sconoscono proprio il fenomeno…
“Siete la vergona d’Italia, mafiosi”. Una voce che non riscuote consensi ne seguiti ma che scatena qualche sorriso.
E circondati da un anziano signore che per i restanti 70 minuti non smette mai di augurare il peggio all’arbitro (nemmeno dopo il rigore concesso alla Cittanovese), continuiamo serenamente il nostro lavoro, la nostra cronaca, cercando di essere più asettici possibile visto il clima “tiepido”.
Una compostezza che vacilla al gol di Langella (troppo importante vincere sapendo del pari del Savoia) e che tuttavia non scatena alcuna reazione nei miei vicini calabresi.
A loro i miei complimenti ed il mio ringraziamento.