Ci sono sogni nella vita che sembrano difficili da realizzare. La tenacia e la voglia di farcela riescono però ad abbattere tutti gli ostacoli. Di tenacia Alessandra Lo Monaco, giornalista-fotografa collaboratrice della testata giornalistica “Ilovepalermocalcio” ne ha avuta davvero tanta. Per raggiungere i suoi obiettivi ha “pedalato” per anni a testa bassa, fino a quando è riuscita a raggiungere i suoi obiettivi, nonostante la sua giovanissima età:
“E’ iniziato tutto quando avevo circa 13 anni. Mio padre mi portò per la prima volta allo stadio a vedere una partita di beneficenza, organizzata in favore degli alluvionati di Messina. Eravamo in tribuna, mi piacque l’ambiente ed il clima che si respirava. Chiesi così a mio padre di poter seguire regolarmente il Palermo. Fu amore a prima vista. Avevo sempre avuto la passione per la fotografia. In quel periodo il Palermo si allenava ogni giovedì a porte aperte al Barbera. Un pomeriggio portai la mia piccola macchina fotografica compatta ed iniziai a fare foto ai giocatori da dietro la vetrata.”
Ben presto le foto cominciarono ad essere notate:
“La passione per la fotografia cresceva sempre di più, comprai una Reflex e cominciai a scattare foto dalla curva nord anche durante la partita. Poi le pubblicavo sui miei profili social. Furono notate della testata giornalistica “Ilovepalermocalcio”. Mi contattarono e mi spiegarono che avrei potuto iniziare con loro il percorso per diventare pubblicista e trasformare questa passione in una vera professione. Durante il mio lungo praticantato, non potevo entrare in campo, continuai così a scattare foto dalla curva ed iniziai a seguire le giovanili del Palermo, instaurando un bel rapporto di amicizia con i ragazzi, molti dei quali li ho visti crescere. Le mie foto, intanto, cominciavano ad essere conosciute, anche se non facevo parte della stampa accreditata.”
Qual è stato uno dei momenti più emozionanti durante questi anni?
“Sicuramente quando mi ha contattata Paulo Dybala chiedendomi un CD con le foto che gli avevo fatto. E’ stato molto gratificante. Un pomeriggio ci siamo incontrati al Tenente Onorato e gli ho consegnato quello che mi aveva chiesto. Già da allora avevo capito che sarebbe diventato un grande campione. Seguendo gli allenamenti si scoprono tante cose che in partita non si notano. Le mie foto raccontano gli ultimi 10 anni del Palermo, allenamenti, partite e tutti gli eventi che si svolgevano fuori dal campo.”
A 24 anni sei riuscita già a raggiungere i tuoi due obiettivi. Qual è la tua prossima meta?
“Parallelamente alla passione per il Palermo ed alla fotografia, ho coltivato il sogno di diventare geometra e di abilitarmi alla professione iscrivendomi all’albo. Fortunatamente sono riuscita a realizzare entrambi i sogni, grazie anche all’impegno costante ed ai tantissimi sacrifici che ho fatto. Adesso voglio andare avanti su questa strada e migliorarmi sempre di più. Il prossimo traguardo che voglio raggiungere è quello di fotografare il Palermo in serie A. Per una crescita professionale mi piacerebbe poter iniziare anche con un’altra squadra, anche se quella rosanero resta la mia priorità.”
Quando sei entrata per la prima volta sul terreno di gioco regolarmente accreditata come giornalista-fotografa?
”Quest’anno, per la gara Palermo-Marina di Ragusa. La sera della vigilia non ho dormito per l’emozione, però appena entrata in campo è stato come esserci sempre stata. Ho ritrovato alcuni ragazzi che avevo seguito nelle giovanili, come Lucera ed Ambro. Vedere i giocatori da vicino mi dà una sensazione totalmente diversa rispetto a quando li fotografavo dalla curva, mi sento parte integrante della partita, un tutt’uno con i ragazzi e lo staff rosanero.”
Come riesci a capire qual è il momento giusto per scattare una foto?
“Studio individualmente tutti i giocatori per cogliere “l’attimo fuggente”. Mi piace raccontare la gara in modo diverso dagli altri e da quello che si vede in Tv. Il mio scopo è dare un’altra visuale del momento più importante della partita. E’ successo contro il Roccella, quando Floriano ha tirato il rigore. Tutti lo stavano giustamente guardando, io invece ho avuto l’istinto di girarmi per vedere cosa stava accadendo nella zona che avevo sotto controllo. Ho visto Pelagotti girarsi e pregare, mi sono avvicinata per immortalare la sua emozione. Poi lui vedendo la foto ha reagito bene, non pensava di essere stato ripreso in quel momento nel quale tutti erano concentrati a vedere calciare il rigore.”
Come riesci a mantenere la concentrazione, ti ispiri a qualcuno?
“Sono tifosa del Palermo e soprattutto all’inizio non è stato facile controllare le mie emozioni. Poi con gli anni ho imparato a mantenere un certo distacco. Per poter immortalare certi momenti si deve mantenere lucidità e freddezza. E’ necessario impegnarmi al massimo per poter far parlare la fotografia. Non mi ispiro a nessuno, ho lavorato parecchio per imparare i segreti della fotografia, seguendo molti corsi e studiando parecchi fotografi. Ho lavorato sodo anche come geometra per comprare un’attrezzatura fotografica all’avanguardia senza pesare sul bilancio dei miei genitori.”
Cosa vuoi dire ai tuoi coetanei che sono scoraggiati di non poter raggiungere i propri obiettivi?
“E’ una cosa che mi sta molto a cuore, ho visto partire molti miei amici perché la nostra è una Terra bella che però offre poco. Credo che con i giusti sacrifici i risultati e le soddisfazioni arrivano. Io ci sono riuscita. Bisogna soprattutto crederci e non mollare mai, anche se certe volte è difficile. Quando si raggiungono gli obiettivi non è detto che è stato tutto facile. Anzi! Ma proprio perché a volte va male, ci si deve sentire più motivati ad andare avanti.”
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