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Il VAR non convince del tutto e si pensa di cambiare: ecco come

Non è un problema che riguarda il Palermo nell’immediato però può esserlo fra un anno mezzo cioè quando i rosanero potrebbero gravitare nuovamente in serie B. Ed allora il problema del Var sarebbe attuale.
L’ipotesi di utilizzare la moviola in campo per eliminare le polemiche, non ha funzionato del tutto. Anzi, in questo campionato le discussioni sono cresciute a dismisura. E si pensa di apportare qualche modifica.
Nei palazzi del calcio si sta cercando di imitare il tennis. Cioè la possibiulità di ricorrere al tennistico challenge, l’occhio di falco (Hawk-Eye) . Spieghiamo.
Nel tennis esiste “l’occhio di falco” cioè la possibilità di rivedere un’azione ingrandita per capire se la pallina è uscita o meno dalle righe. Ogni giocatore ha a sua disposizione tre chiamate per set. Se ha ragione, le chiamate restano inalterate; se ha torto si scalano.

Nel calcio vorrebbero introdurre un’idea simile cioè dare ad ogni squadra la possibilità di chiamare il Var quando lo ritengono opportuno perchè l’arbitro non se ne vuole avvalere.
Resta da definire qualche aspetto pratico:
– quante chiamate possono essere concesse ad ogni squadra.
-chi deve fare la richiesta e cioè la panchina o il capitano?
Inoltre, se dovesse passare questa proposta, immediatamente si dovrebbe ragionare anche sul tempo effettivo di gioco poichè le chiamate concesse alle squadre, rischierebbero di far perdere diversi minuti poi da recuperare.
Un tema realmente in discussione alla Figc che ha chiesto di analizzare questa proposta all’IFAB, cioè l’International Football Association Board, l’unico organo che può cambiare il regolamento del gioco del calcio.
A favore di queste modifiche si sono espressi gli ex allenatori della Nazionale, Lippi e Prandelli.