Comune e Palermo per lo stadio di “proprietà”

La prossima giunta in programma avvierà l’iter sul diritto di superficie della società rosa sull’impianto

Questo il titolo di Repubblica, oggi in edicola

Il Palermo e l’amministrazione comunale continuano a lavorare per stadio e centro sportivo.
Inizia così l’articolo di Valerio Tripi che sottolinea come ieri mattina, prima della presentazione del progetto Polisportiva virtuale, Mirri, Orlando ed i rispettivi gruppi di lavoro hanno fatto il punto su Stadio e centro sportivo, due argomenti centrali per la società rosanero.
Le parole del sindaco Orlando sono chiare “La prossima giunta approverà un atto d’indirizzo per la concessione del diritto di superficie dello stadio ” Barbera”. Ci sarà un bando aperto al quale potranno partecipare tutti, ovviamente anche il Palermo che se si aggiudicherà la concessione dell’impianto ne diventerà praticamente il proprietario come altre importanti realtà italiane. È un passaggio decisivo anche per i risultati sportivi del club“.
Una soluzione che consentirebbe al Palermo(come hanno fatto Atalanta e Udinese) di intervenire sulla ristrutturazione del Barbera e sulla eliminazione delle vetrate su cui anche il sindaco si è detto possibilista annunciando l’installazione del video controllo, dopo che saranno visionati i progetti esecutivi.

Ottimista anche il presidente Mirri, da sempre convinto di eliminare le vetrate che separano spalti dal campo: “Il Palermo scommette sull’autocontrollo della sulla sua gente, scommette che non ci saranno invasioni di campo e che nessuno tirerà oggetti. Con Tony Di Piazza puntiamo su uno stadio accogliente e aperto alle famiglie”.
E per il presidente rosanero realizzare il centro sportivo vale tanto quanto la promozione “..diventa un nostro patrimonio sia immobiliare che di sviluppo per le nuove leve. Non posso garantire la promozione in serie C, ma da imprenditore posso garantire che entro il 2020 avremo la nostra promozione con il centro sportivo. È un impegno che mi sono assunto e che porterò a termine. Lo voglio fare a Palermo perché è giusto così. Ed è anche bello simbolicamente farlo in città. Dobbiamo fare campi di calcio, non ville o palazzi”.
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