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Martin a Trm: “Il calcio è la nostra passione, ma adesso ciò che conta è la salute di tutti!”

Intervenuto ieri in collegamento telefonico nella trasmissione “Siamo Aquile” il centrocampista rosanero Malaury Martin ha voluto parlare di come sta affrontando l’emergenza coronavirus e qual è la giornata tipo di un giocatore rosanero, anche dopo l’arrivo delle cyclette, offerte dalla società:

La società fa un lavoro spettacolare, ognuno di noi ha ricevuto le biciclette, il prof ci manda ogni giorno l’allenamento che possiamo fare da casa, per fortuna abbiamo un giardino in cui potere svolgere il tutto e per il momento continuiamo così“.

Timore che questa stagione voli via senza più giocare?Sì il timore c’è, ancora tanta è la strada da fare, la situazione è ancora gravissima, per il momento il calcio passa dopo tutto questo. La situazione dell’Italia, di molti paesi e di tutto il mondo è davvero complicata. Noi pensiamo al calcio perché è la nostra passione, il nostro lavoro, ma in questi tempi l’impossibilità di riprendere il campionato è palese, non sappiamo quando potremo riprendere serenamente gli allenamenti, le gare… tutto questo è un bel punto interrogativo“.

Ultima partita disputata, il vostro stato d’animo qual è: “Ci sentiamo per sapere come stiamo, come stanno le nostre famiglie, per cercare di non sentire come troppo pesante la situazione. Non pensiamo a come eravamo lanciati in classifica, commentiamo un po’ tra di noi le possibilità della ripresa. Ciò che conta oggi è la salute di tutti“.

Futuro: “Difficile dire cosa accadrà. Noi rappresentiamo già una categoria a sé. Grande sarà la crisi che attraverseranno le società in serie D. Spero che il più velocemente possibile si possa arrivare a definire quando e come si possa finire il campionato, saperlo oggi però è impossibile.Io come tutti i miei compagni preferisco giocarlo, fino in estate se necessario“.

Come sta vivendo la Francia questa emergenza?– “Hanno avuto una reazione molto molto tardiva a mio avviso, potevano fare molto di più, prima che arrivasse in Francia, ma non solo in quel Paese. Non hanno saputo gestire la situazione. L’Italia a mio parere, ha fatto delle scelte forti, essendo il primo Paese in Europa ad essere colpito, e ha saputo reagire bene. Gli altri sono stati un po’ a guardare“.

Come il calcio può dare l’esempio?Penso che i calciatori siano dei privilegiati, ho visto chi ha voluto aiutare in questa emergenza e chi invece non lo ha fatto. Spero che il calcio possa aiutare“.

Un messaggio ai tifosi del Palermo: “Dobbiamo rimanere positivi e restare a casa, vediamoci al più presto allo stadio, forza alla città di Palermo, seguo sempre i telegiornali che parlano della città di Palermo, della Sicilia. Dobbiamo restare uniti in questo momento difficili.Mi manca lo spogliatoio, ma mi mancano soprattutto i miei figli e la mia famiglia“.