Bill Gates, un grande magnate, ma anche un uomo interessato alla filantropia e al bene comune e disposto ad investire gran parte dei suoi avere per trovare una cura e debellare il coronavirus.
Lo ha annunciato egli stesso durante il “The Daily Show” precisando che è al lavoro con sette diversi gruppi sul tema. Bill Gates, conscio delle probabili perdite, ha in mente di costruire tante fabbriche al fine di sperimentare tutti i sette vaccini in auge in questo momento.
“I nostri fondi possono accelerare le cose – ha affermato Gates, anche se alla fine sceglieremo solo due dei sette vaccini vogliamo finanziare le fabbriche per produrli tutti e sette, così da non perdere tempo lavorando in maniera ‘seriale’, prima verificando quale vaccino funziona e poi costruendo gli impianti per produrlo”.
La fondazione, ha ricordato Gates, ha già impegnato centinaia di milioni di dollari nella ricerca e sviluppo sul Covid-19, oltre a finanziare un programma di tamponi nello stato di Washington, una delle prime zone interessate dalla pandemia negli Usa.
Nel frattempo arriva il via libera per la sperimentazione sull’uomo da parte dell’FDA (Food and Drug Administration); il vaccino contro il coronavirus è in fase avanzata da parte della società americana Inovio.
L’ok ai test, in parte finanziati dalla Bill e Melinda Gates Foundation e dalla Coalition for Epidemic Preparedness Innovations (Cepi, che sostiene altri 5 progetti del genere), arriva dopo i risultati promettenti ottenuti nei test sugli animali.
“Si tratta di un significativo passo in avanti nella lotta globale contro Covid-19 – ha dichiarato Joseph Kim, presidente e Ceo di Inovio – senza un vaccino sicuro ed efficace, è probabile che questa pandemia continui a minacciare vite umane e mezzi di sussistenza. Il nostro team di ricercatori, partner e finanziatori si è mobilitato da quando la sequenza genetica del virus è diventata disponibile all’inizio di gennaio e continua a lavorare 24 ore su 24 per garantire l’avanzamento rapido di Ino-4800 attraverso questo studio di fase 1“.
“La produzione di un vaccino Covid-19 entro i prossimi 12-18 mesi – commenta Richard Hatchett, Ceo della Coalition for Epidemic Preparedness Innovations (Cepi) – non è solo una sfida scientifica, ma richiederà anche nuovi livelli di collaborazione e investimenti nell’industria e nel governo. C’è ancora molta strada da percorrere, ma oggi abbiamo raggiunto un traguardo importante in quel viaggio”. Questo è quanto riporta Adnkronos.
Questi passi importanti in avanti sono stati possibili anche grazie a 40 volontari adulti sani, al via uno screening di altri potenziali partecipanti.
Dopo aver ottenuto i dati iniziali di sicurezza e immunogenicità, Inovio prevede di avanzare gli studi di efficacia (fase 2) il più rapidamente possibile. Parallelamente, l’azienda sta lavorando per aumentare la produzione di Ino-4800 e prevede di disporre di un milione di dosi di vaccino disponibili entro la fine dell’anno per ulteriori studi e usi di emergenza, in attesa di linee guida e finanziamenti adeguati.
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