Il portiere rosanero Alberto Pelagotti è stato ospite a Eleven Home, il programma di Jolanda de Rienzo in onda su Eleven Sports. Le sue parole:
Sulla quarantena e appello ai tifosi: “Dobbiamo stare a casa e salvaguardarci per far rialzare l’Italia il prima possibile e per migliorare la situazione. Io mi alleno faccio qualche pulizia passo il tempo con la bambina e preparo da mangiare, spero di tornare alla normalità il prima possibile”.
Sulla scelta del Palermo: “Avevo finito ad Arezzo e cercavo stimoli. Avevo avuto richieste in B, moltissime in C ma a 30 anni cercavo qualcosa di personale e che non mi annoiasse, qualcosa che non fosse la salvezza. Per scherzo avevo detto ad un amico che volevo andare a Palermo e dopo una settimana è arrivata la chiamata del direttore Castagnini che già conoscevo. Facevo qualche lavoretto tra cui il muratore, e mentre aiutavo in un negozio mi ha telefonato. Dopo la telefonata, prima di confermare, dentro di me avevo già scelto grazie all’importanza del progetto”.
Tante vittorie e solo 16 gol subiti: “Siamo una squadra compatta e ci difendiamo bene, facendo poca fatica in difesa. Si può sempre migliorare per cercare di prendere 0 gol all’anno. Consapevoli di noi stessi volevamo continuare su quel filone ma poi è successo quello che è successo”.
Rapporto con la città: “Meraviglioso, mi sono ambientato subito senza soffrire nulla. Sono stato accolto fin troppo bene e non me lo sarei aspettato. Sapevo dei palermitani solo dai racconti ma non mi aspettavo qualcosa del genere. La gente mi ha fatto sentire subito bene e importante. Sono rimasto scioccato dal calore e dalla passione. Ho fatto molte amicizie. In Toscana non è così”.
Mangiare a Palermo: “Mi piace tutto del cibo palermitano, spezzo una lancia a favore dei cannoli. Preferisco il salato ai dolci ma se devo scegliere una cosa vado per il cannolo”.
Le dirette Instagram e i selfie virtuali: “Intanto saluto il team manager Siracusa, persona straordinaria, che mi ha suggerito di provare a vedere cosa potesse succedere sui social con i tifosi. Ho ripensato a quando vedevo i miei idoli in tv come Buffon, mi chiedevo cosa facessero nella quotidianità lontano dai riflettori ma i social non esistevano. Cerco di regalare un sorriso ai tifosi e farmi sentire vicino a loro. Uso Instagram, ho fFacebook ma la pagina non la gestisco io. Il mio account è @albertopelagotti23, il numero l’ho dai tempi di Empoli ed era in onore di Michael Jordan, poi è rimasto”.
Un passato a Empoli: “La città è nel mio cuore, abito lì e ho passato praticamente tutta la vita. Dai 10 anni fino ai 30 ho vissuto lì, mio vicino di casa e mio migliore amico Angella del Perugia. A Empoli ho raggiunto la Serie B e la A, porto la città nel mio cuore”.
Sul goleador Ricciardo: “In generale non guardo mai le statistiche, non guardo la classifica e non so mai a che giornata siamo o chi ha segnato di più (ride, ndr).”
Il compagno che lo ha colpito di più: “Anche se lo conoscevo già, Santana. Con l’età non pensavo potesse trovarsi così in forma. Giocatore fenomenale che ha fatto la differenza ogni domenica. E’ come me, un leader carismatico anche nello spogliatoio e per questo un esempio. Conoscevo anche Lancini e Martinelli da Brescia, fortissimi. Anche Felici lo è. Potrei parlare bene di tutti in squadra, che è stata costruita davvero bene”.
In ottica ripresa: “Il mio pensiero personale, come tutti i miei compagni e i dirigenti, è per tornare a giocare. Non penso che tutti in Serie D non lo vogliano. Vogliamo guadagnarci la vittoria giocando e non a tavolino. Sicuramente molti presidenti o squadre marciano sull’effetto pandemia, la salute sì prima di tutto, ma vogliamo tornare a giocare perchè quella è la normalità. Dovrebbe esserci il pensiero comune di ripartire, anche in Serie C è così. Spero che le leghe trovino un comune accordo per ripartire”.
Obiettivi futuri: “Il mio obiettivo è tornare in Serie A con questa maglia, quindi scaramanzie a parte sento che andremo in Serie C. Dobbiamo essere mentalmente pronti alla ripresa in Serie D e poi per il prossimo anno in Serie C.”
Ricordi su Brescia e Arezzo: “L’anno scorso ad Arezzo è stata un’annata meravigliosa, siamo partiti per salvarci e poi siamo arrivati in semifinale playoff, io volevo vincere. Mi sono trovato bene, ho giocato bene. E mi sono sentito dispiaciuto quando ho dovuto scegliere di andare via. A Brescia ho sofferto un po’ di più, volevo giocare ma poi mi sono fatto abbindolare dalle scelte del presidente. Venivo dalla Serie A da Empoli. Volevo ripartire con stimoli e dalla ambizioni della società che infatti è salita in Serie A. La mia scelta personale è stata sbagliata. Sulla città e i tifosi invece ho solo ricordi positivi”.
Il compagno che sento di più adesso: “Mi sento con tutti. Di più in particolare Fallani e Langella anche perché abitano insieme. In più abitiamo a 100 metri di distanza e ci vediamo affacciandoci alla finestra. Stamattina ero a fare la spesa e ho incontrato Martinelli e Langella”.
Nello spogliatoio: “Nonostante a scuola fossi scarso in matematica nello spogliatoio sono io che tengo il conto delle multe, degli orari degli allenamenti e controllo se qualcuno arriva in ritardo. Ho un futuro da team manager! Ovviamente scherzo su questa prospettiva ma voglio ancora giocare per una decina di anni”.
Un saluto a tutti i rifai rosanero: “Auguri di buona pasqua a tutti i tifosi rosanero in casa, passatela stando in casa cercando di debellare il virus che sta creando non pochi disagi”.
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