Diventa sempre più seria la crisi economica dei piccoli commercianti che sono stati costretti a chiudere a tempo indeterminato la propria attività a causa dell’emergenza coronavirus. Gli aiuti tardano ad arrivare, la burocrazia è troppo lenta e questo prolungato fermo delle attività commerciali sta cominciando a mettere in ginocchio intere categorie di esercenti. Soprattutto nei piccoli centri della provincia.
Abbiamo raccolto la testimonianza di Emilio Margarese, titolare del “Bar dei Giovani” di Godrano, piccolo Comune in Provincia di Palermo:
“Sono originario di Bagheria, circa due anni fa ho preso in gestione questo bar-tabacchi. Tutto sembrava andare per il verso giusto, fino a quando è arrivata, come una mazzata, questa emergenza del coronavirus. Chiuso il bar, naturalmente anche per Pasqua e Pasquetta, è rimasta in funzione solo la rivendita dei tabacchi. Sono stato costretto a mettere in cassa integrazione il mio unico dipendente. Il paese è piccolo, conta poco più di 1.100 abitanti, e non venendo più persone da altri comuni, anche la vendita delle sigarette è notevolmente diminuita. Tengo il locale aperto soprattutto per dare un servizio a chi deve effettuare ricariche telefoniche o pagare le bollette. In questo periodo, infatti, l’Ufficio Postale apre a giorni alterni.”
In Paese ci sono stati casi di contagio?
“Godrano è un paese crocevia, ci troviamo infatti tra la zona rossa di Villafrati, Cefalà Diana e Corleone. Alcuni persone che vivono a Godrano sono risultate positive al coovid-19 perché lavorano nella RSA di Villafrati. Chiaramente abbiamo avuto paura di un possibile contagio. Ci sono intere famiglie in isolamento ed anche se la situazione va leggermente migliorando tutti naturalmente restano a casa.”
Sono arrivati gli aiuti economici promessi?
“Purtroppo no e sono in grande difficoltà. Relativamente alla cassa integrazione per il mio dipendente, i tempi sembrano essere lunghi, così mi è stato detto dal mio Commercialista. La gente ha bisogno adesso di ricevere gli aiuti. Qui rischiamo di ritrovarci presto con l’acqua alla gola. Fortunatamente a Godrano si è subito attivata una rete di solidarietà con i volontari della Protezione Civile che provvedono a fare la spesa per i più bisognosi ed a distribuire beni di prima necessità. Un grande contribuito l’ha dato anche l’Asso Fante di Palermo. Sono venuti a portare mascherine e per Pasqua hanno distribuito uova pasquali ai bambini del Paese. Anche il Comune ha distribuito buoni spesa ed è stato istituito il carrello solidale. Ma per le Partite Iva ancora non si sa nulla. Nel frattempo però devo continuare a pagare l’affitto del locale ed a sostenere le normali spese di gestione senza però poter contare sugli incassi di prima. Fino a quando durerà questa emergenza, il Paese resterà isolato e la nostra situazione non potrà che diventare sempre più difficile. Non so fino a quando potrò resistere, so però che ce la devo fare, non ho altra scelta.”
Qual è la tua speranza?
“Intanto che questo virus venga sconfitto e la gente torni ad essere serena. Poi spero che lo Stato davvero ci aiuti. Mi dovrebbero arrivare 600 euro, ma cosa devo fare con questa somma? Nemmeno la bolletta della luce ci pago con questa cifra. Senza considerare tutte le altre scadenze che per il momento sono fortunatamente bloccate. Appena potrò riaprire il mio bar farò una bella festa davanti il locale, inviterò tutti i volontari che si stanno prodigando per aiutare gli anziani di Godrano e di tutti i paesini vicini. Giornalmente vanno a fare la spesa, consegnano le medicine e sono davvero un aiuto prezioso per i cittadini. Farò cannoli, cassate e sfince per festeggiare il ritorno alla nostra vita normale.”
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