Federica Pellegrini non le manda a dire, e nel corso della trasmissione radiofonica “Tutti Convocati” ha rimarcato un concetto quanto semplice, quanto basilare per la ripresa delle attività nel post-crisi Coronavirus.
“Devo dire che quando si parla di far riprendere lo sport sento parlare solo di calcio, e mi dispiace. Senza nulla togliere al calcio, esistono anche gli altri sport e sono importanti. È logico, il calcio porta tanti soldi, ma mi sarebbe piaciuto sentir parlare anche di altri sport, nei telegiornali”.
Sulla ripresa degli allenamenti in acqua dopo la quarantena la Pellegrini ha commentato la questione con enorme cautela: “Aspettiamo di uscire da questa quarantena e ci rimettiamo sotto ad allenarci. A stare fermi così tanto si perde tantissimo lavoro, speriamo che per almeno per gli atleti professionisti si possa ricominciare dopo il 3 maggio. Rispetto alla salute è logico che tutto il resto venga accantonato, ma lo sport deve essere considerato come una di quelle attività che deve aprire prima, almeno per gli atleti di interesse nazionale. Per noi nuotatori cambia tanto a livello di sensibilità e già cambia tanto quando stiamo fermi sabato e domenica”.
In merito alla possibilità di giocare un’ultima Olimpiade la campionessa di nuoto è stata categorica: “Sono caratterialmente molto tignosa, mi sono data l’obiettivo della quinta Olimpiade, sono davvero tanti anni di carriera. Non mi preoccupano le motivazioni, ma in un anno nel nuoto cambiano tante cose, magari in un anno viene fuori una ragazzina nuova. Farò 32 anni ad agosto, il mio sogno è rincorrere l’Olimpiade, ho avuto tempo di prepararmi prima della decisione ufficiale del rinvio. Dipenderà anche molto dal mio fisico, a quest’età non si approcciano gli allenamenti come a 20 anni, ma per ora sono a bordo”.
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