Walter Ricciardi, membro del consiglio esecutivo dell’Organizzazione mondiale della Sanità, consulente speciale del Ministero della Salute e componente della commissione medica della Federcalcio, ha proposto una soluzione per la ripresa del campionato di serie A che potrebbe in qualche modo risolvere tutte le controversie emerse finora.
Ricciardi è una delle menti più autorevoli in un momento così delicato per il Paese e potrebbe restituire al Sud una dignità e una risonanza mediatica che negli anni precedenti non ha mai avuto: eppure non tutti sono d’accordo né in ambito medico né soprattutto in ambito sportivo.
Uno specchio ampio dedicato alla situazione in questo preciso istante è stata infatti fornita in una dichiarazione: “Differenziare le aree geografiche per livello di rischio è giusto– ha dichiarato lo scienziato a Radio Punto Nuovo– non ha senso vietare attività dove ci sono 0 casi come in Basilicata. Anche la Campania ha reagito molto bene, preoccupa un po’ di più la Puglia, mentre in Lombardia lo scenario è ancora allarmante. Ciò che suggeriremo è di avere provvedimenti diversi a seconda delle zone“.
Sulla ripresa del calcio a Maggio invece ha dichiarato: “E’ ancora un mese a rischio, anche se potremo dare dei suggerimenti. Si può ripartire in sicurezza con test medici a tappeto, sanificando i luoghi di lavoro degli atleti e organizzando ritiri obbligatori in centri sportivi con foresteria per isolare calciatori e staff. Ma non tutti possono permettersi i test o gli alloggi- ha precisato Ricciardi- . Non c’è dubbio che il gioco del calcio, come gioco di squadra che prevede il contatto fisico tra gli atleti è da considerarsi piuttosto pericoloso“.
Oggi il protocollo con le varie norme da seguire sarà presentato, definito e consegnato dal presidente Gravina ai ministri Speranza e Spadafora.
Il grande nodo al pettine riguarda la serie A: sulla possibilità di giocare un campionato al solo Centro-Sud bisognerà valutare attentamente l’evoluzione dell’epidemia nelle prossime settimane. Intanto moltissimi club del Nord non sono molto entusiasti all’idea di dover disputare il campionato continuamente in trasferta, tra lotta retrocessione e lotta scudetto.
Proprio le milanesi sembrano contrarie così come la Juventus che non sembra disposta, secondo quanto riporta il Corriere dello Sport, a rincorre il suo nono scudetto di fila sempre in trasferta. Ma sembra anche sconveniente ed improbabile giocare un campionato “in zona rossa”.
Nella prossima settimana è prevista un’assemblea di Lega in cui questi temi caldi verranno dibattuti. La posizione della FIGC sembra chiara: rispetto per i provvedimenti governativi, disponibili a giocare dove sarà possibile pur di terminare la stagione; non esistono presidenti capricciosi o squadre in disaccordo che tengano.
Viene anche avanzata la proposta di un “piccolo mondiale” in 3-4 città sicure, come Firenze, Roma, Napoli ad esempio. Il futuro adesso sembra un po’ meno incerto, sperando che la terza industria del paese riparta presto.
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