Troppe incertezze ancora sul Coronavirus, troppi punti di domanda che non hanno ancora ricevuto risposta. Questo è lo scenario di cui purtroppo parliamo a fine Aprile quando avremmo voluto che questo ,invece, fosse diverso. Ci speravamo che lo fosse da quando è cominciata questa piaga nel nostro paese, in quel maledetto mese di Febbraio. A tal proposito, per saperne di più, è utile leggere le dichiarazioni di Ranieri Guerra, Direttore dell’Oms e membro del Comitato Tecnico Scientifico
L’esperto definisce anzitutto cosa vuol dire realmente convivere con questo virus: “Significa cercare un adattamento progressivo con un germe nuovo sperando che nel tempo diventi meno aggressivo. Purtroppo questo è un ospite molto scomodo e non cederà”
Il dottor Guerra poi chiarisce quali sono le faccende ancora da scoprire e a tal proposito dichiara “necessari” i test seriologici per capire effettivamente, quanto il Covid-19 abbia fatto male alla gente: “È molto stabile nella struttura quindi non incline a cambiare. È aggressivo, si diffonde con estrema velocità e ha di fronte un altissimo margine di popolazione suscettibile da infettare. Non sappiamo quanto ha colpito finora e per questo verrà svolta l’indagine con i test rapidi sierologici che forniranno nuovi elementi di valutazione. Risultati a fine maggio. In base all’esperienza della Cina sappiamo che Sars-CoV-2 nell’80-85% dei casi non ha dato sintomi. In Italia non abbiamo numeri. Finora i calcoli sono basati sui solo sui tamponi”.
Il Direttore continua a parlare, nella sua lunga chiacchierata con la redazione di Msn.notizie.it, di un virus che in realtà non colpirebbe soltanto il sistema respiratorio, ma l’intero organismo, comportando non solo gravi problemi respiratori, ma anche cardiovascolari (generando ictus per esempio) e malattie neurologiche: “Soltanto ora stiamo cominciando a comprendere come funziona. Siamo passati dall’ipotesi di influenza pesante ad una realtà molto diversa. Il virus attacca l’intero sistema, non solo i polmoni, arriva nell’endotelio vascolare, è causa di patologie neurologiche importanti, attacca selettivamente in base a età e sesso. Non abbiamo idea di cosa altro possa causare, lo scopriamo giorno per giorno. È un mostro”.
Insoma questo virus non si conosce, e questa affermazione renderebbe sterili anche i tentativi matematici di conoscerlo affondo. Il ragionamento non fa una piega ma il mebro del Comitato Tecnico scientifico ci tiene a sottolineare che “questo è l’unico strumento. Man mano che procedono le conoscenze, i modelli vengono perfezionati e infatti adesso, dopo un’iniziale differenza, c’è una progressiva convergenza di tutte gli studi di simulazione internazionali che però lavorano basandosi su un denominatore fittizio. Il vero denominatore sarà frutto dell’indagine sierologica che darà ai modelli aderenza alla realtà. Scopriremo il vero grado di letalità e perché la Lombardia abbia un tasso tanto elevato”.
Il dottor Ranieri conclude poi sulla Lomabardia, regione da cui tutto ebbe inizio: “Primo messaggio: la Lombardia è vittima non untore, smettiamola di darle addosso, va aiutata e supportata in ogni modo. Secondo messaggio: probabilmente manca un’indagine molto piu accurata sulla genetica del virus. Ora abbiamo possibilità di ricostruire attraverso il sequenziamento l’albero filogenetico vale a dire come è arrivato in Italia, chi l’ha portato, come si è diffuso. Capire la tempistica è importante. Mi auguro che quando avremo testato 150mila persone potremo tracciare i suoi movimenti”
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