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Mirri-Di Piazza: il web ha emesso il suo verdetto sulla base del… nulla

Cui prodest? A chi giova tutto questo?
Non so chi ha torto o chi ha ragione, ma per emettere sentenze ci vogliono fatti concreti e non messaggi social.
Quando questa mattina all’alba ho aperto il CorSport ed ho letto l’articolo sul Palermo ho pensato a bassa voce (visto che era prestissimo): “guarda un po’ che furbetto, che fine stratega. Propone di versare tutti i soldi perché sa che con questa mossa da una dimostrazione di forza, di solvibilità cercando di mettere in difficoltà la restante parte dei soci. Sa che sposterà l’ago della bilancia dalla sua parte nella valutazione della tifoseria”.

Il furbo Di Piazza, pur conoscendo benissimo gli accordi sottoscritti ad inizio avventura e cioè che il versamento dell’intero capitale, deve essere fatto in tre rate, spiazza tutti e propone di farlo subito sapendo che la gestione oculata ed attenta della famiglia Mirri non avrebbe sottoscritto la sua proposta. Però fa bella figura.
Abile e stratega. Io so che tu sai che io so, recitava un film…

Poi il post/comunicato su facebook ha confermato i miei sospetti: altro che ricucire lo strappo. Si va verso una guerra aperta che non giova alla società. La danneggia sul piano della stabilità, della credibilità agli occhi dei tifosi e soprattutto dell’immagine. Perché se sostanzialmente e concretamente non cambia niente (il budget per il prossimo campionato è stato stabilito e confermato, tutti i progetti futuri approvati ), cambia molto agli occhi della gente.

A volte la parsimonia e lo stile non pagano: siamo nell’era dei social e chi la spara più grossa spesso finisce per avere ragione agli occhi dei lettori, un po’ superficiali.
Ma un’altra cosa ho capito leggendo il post/comunicato dell’imprenditore italo-americano: appare evidente che il testo è ragionato se non addirittura suggerito da qualcuno esperto, magari un legale..anche perché qui ci si muove sull’orlo delle possibili querele o segnalazioni agli organi competenti.
Perché Di Piazza pubblichi quel post è evidente e come da lui auspicato, sta portando molti dalla sua parte. Il web è pieno di consensi nei suoi riguardi: consensi che però poggiano su parole, su intenzioni. Non su fatti concreti o oggettivamente riscontrabili.

Insomma i Mirri sono deboli perché mantengono una linea riservata, Di Piazza è potente, ricco e facoltoso perché scrive su Facebook.
Tutto qui. Su questo si basa la valutazione ed il giudizio spietato della gente.
Io non voglio giudicare, perché come tutti i palermitani, non conosco i conti in banca dei due contendenti, quindi non posso dire chi economicamente dia più affidabilità… Però affidare il giudizio solo a quello che si legge su Facebook mi sembra poco, molto poco, al limite del ridicolo…
E come ci ha insegnato la devastante esperienza Zamparini, non sempre la solvibilità è garanzia di amore per la squadra e voglia di far crescere i colori rosanero. E sull’amore per il Palermo o sull’essere tifoso rosa-nero, consentitemi di dire che ci sono anni luce di differenza…
con affetto, Carlo Cangemi
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