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La questione stadio è seria. “Qualcuno” si prepari alla guerra mossa dal Palermo e da Palermo!

Se qualcuno in questo momento è steso sul divano, a bere una birra ghiacciata o a godersi un bel gelato, si alzi subito dal suo ozio. Se qualcuno pensa che la “questione” stadio non sia una cosa seria e magari, invece, soltanto una voce di corridoio che fa il solletico a voi palermitani, a voi tutti che avete giurato di voler bene a questa squadra, alzatevi dalla vostra postazione e cominciate a preoccuparvi seriamente. L’ipotesi di dover giocare altrove il prossimo anno e di lasciare quella che molti di voi, di noi, hanno definito “casa rosanero”, è reale. Il “capitolo” stadio aperto in questi sottovalutati giorni, è un problema serio, non è una fiaba!.

I problemi ci sono e provengono, come spiegato in questi giorni, dall’alto. Da chi non vuole concedere lo stadio di proprietà alla SSD Palermo (nome provvisorio). Non è il momento di fare politica o di denunciare, ma come al solito quando succedono queste cose verrebbe solo da chiedere: “Perchè il comune non vuole dare lo stadio al Palermo? Quali sono le motivazioni? Domande insomma non articolate, quelle che si stanno ponendo (presumo) i tifosi rosanero. Domande, senza risposte. Le solite faccende interne e burocratiche che danno fastidio. Una precisazione: “Comune” non vuol dire “Sindaco”; Leoluca Orlando può fare ben poco, anzi, quasi nulla. La società è in contatto diretto col primo cittadino, ma a firmare sono i dirigenti e a votare, i consiglieri comunali.

Impensabile che la Società di Viale del Fante possa non giocare nel suo stadio il prossimo anno, ma questo è un rischio che può diventare realtà. D’altro canto, Sagramola non va a chiedere informazioni sui campi di Marsala ed Enna casualmente. In termini burocratici, l’unica soluzione sarebbe arrivare ad un compromesso che prevederebbe il pagamento di un canone, il cui prezzo è da stabilire (ed ecco che qui potrebbero nascere altre controversie).

Esiste un’altra soluzione, e qui veniamo al punto: scuotere le teste del popolo rosanero, della città e di tutti coloro che amano questa squadra, vera e propria astronave sociale per tutto il territorio palermitano e non. Di fronte al peggio i tifosi non si sono mai fermati e lo hanno già dimostrato. Ma adesso quelle stesse persone che hanno lottato in questi duri anni, lo hanno capito che al peggio ci siamo già? Ci siamo, ci siete. Rischiate, rischiamo, di salutare il Barbera. Adesso il protagonista diventa il popolo, come nella rivoluzione francese.

Qualcuno, si prepari ad una pressione. Qualcuno si aspetti una “guerra” dal Palermo e da Palermo pur di avere anche il prossimo anno quella che sempre è stata la “casa rosanero” per eccellenza. Il “protagonismo” popolare è sempre stato un marchio di fabbrica della nuova società, non confondetevi adesso.

Con affetto, Manuele Nasca.