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Il caso della concessione del Barbera: ecco quanto si paga nel resto d’Italia

La sfida per lo stadio.
La bozza di convenzione per lo stadio Barbera in discussione alla commissione urbanistica di Palazzo delle Aquile è di 341mila euro all’anno per sei anni
Il sindaco Leoluca Orlando si è sempre detto ottimista sulla soluzione della controversia per la concessione dello stadio alla società rosanero ma a decidere sarà il consiglio comunale
Il presidente Dario Mirri, patron del Palermo, ha minacciato di far giocare la squadra rosanero lontano dal Barbera qualora non si raggiungesse un equo accordo per la concessione.

Questo il titolo di Repubblica, oggi in edicola

Per giocare al San Nicola, il Bari di De Laurentiis non versa canoni ma si occupa della manutenzione ordinaria. Per il San Filippo, il comune di Messina ha messo a bando una concessione con base d’asta di 300mila euro spalmati in 30 anni.
Questa l’apertura dell’articolo di Tullio Filippone che analizza l’attuale fase di stallo nella concessione del Barbera che fa registrare un braccio di ferro fra Comune e società. In viale del Fante si ritiene troppo alta la cifra richiesta e l’articolo sottolinea i canoni di alcune squadre di serie C e B: l’Avellino per il Partenio pagava circa 114mila euro l’anno, la Ternana 10mila, il Catanzaro e il Potenza 5mila, 10mila il Monza di Berlusconi neopromosso in B, 50mila il Cosenza in B, mentre la Salernitana versa il 5,5 per cento sul lordo degli incassi, scrive Filippone.

Ma l’aspetto forse ancora più importante sarebbe l’acquisizione del diritto di superficie. Le parole del presidente Mirri:
“Il Palermo è un patrimonio della città, proponiamo un canone proporzionato al fatturato di una società che milita in serie C . La vecchia società pagava 300mila euro, ma fatturava 60 milioni, noi in C ne fattureremo circa 10. Proponiamo l’acquisto del diritto di superficie, sul modello di società come la Juventus, l’Udinese, il Sassuolo e adesso il Bologna – dice Mirri – noi ci impegneremmo a rinnovare l’impianto e aprirlo ad attività commerciali, magari a Decathlon”.
Gli esempi di altre società italiane che hanno avuto in affidamento lo stadio per decenni: la Juventus, l’Udinese, il Sassuolo, l’Atalanta.
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