“Rischia di essere la più difficile delle sette partite che ci rimangono da giocare“- le parole del centrocampista Andrea Colpani del Trapani riassumono l’importanza che assume la gara con il Livorno.
Non il classico scontro diretto, dato che ormai il Livorno sembra essere fuori dai giochi e la notizia è che, con le ormai nulle possibilità di salvezza, la società non abbia rinnovato il proprio contratto fino al 31 agosto a ben 10 elementi del suo organico. Una partita che sembra un’enigma, che il Trapani non può permettersi di perdere ma che dietro la semplicità apparente, nasconde sempre trappole ed insidie.
Uno di quei classici casi, come afferma Fabio Tartamella nell’articolo di Repubblica, in cui si pensa di aver vinto la partita ancor prima di giocarla.
Riaffiora alla mente a tal proposito un Trapani-Cesena di tre anni fa: i granata sciuparono una rimonta ottenuta nel girone di ritorno, mentre gli avversari festeggiavano già prima della partita la salvezza ottenuta dagli altri campi. Per i granata arrivò l’amara retrocessione.
Un turno che sarà determinante in vista anche dello scontro diretto che si giocherà tra Cosenza ed Ascoli, se il Trapani dovesse battere il Livorno si troverebbe ad un punto dalla zona play-out con sei giornate tutte da giocare.
A motivare i giocatori ci penserà anche Fabrizio Castori, che conosce le insidie di queste partite, se non affrontate con il giusto atteggiamento. Il Trapani potrà contare sul suo braccio armato, il bomber Pettinari, mentre dovrà fare a meno di Pagliarulo per squalifica.
Mai però come in queste ultime gare a contare non saranno gli uomini scelti o mandati in campo ma lo spirito di gruppo.
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