La sottile strategia di Rinaldo Sagramola può lasciare perplessi in molti. L’amministratore delegato rosanero ha un modo di lavorare molto peculiare e a cui la piazza palermitana è poco abituata.
Il metodo dell’ex dirigente del Brescia può essere riassunto in tre parole d’ordine: silenzio, lavoro e sorprese.
E’ necessario ricordare che il mercato non lo fa chi pubblicizza i propri obiettivi, bensì chi lavora su questi in silenzio e fa in modo che, una volta giunti in città, siano una vera e propria sorpresa per i tifosi e per gli addetti ai lavori.
La dimostrazione di questo metodo, del tutto peculiare in un mondo sportivo caratterizzato dal sensazionalismo e dai social, è l’arrivo in rosanero di Martinelli e Lancini. Prima che i due giocatori comparissero in ritiro, nessuno era stato in grado di affiancare i due calciatori ai colori rosanero. Tutti, tifosi e addetti ai lavori, sono venuti a conoscenza del loro arrivo una volta che sono stati visti “di persona personalmente”.
Può apparire strano, ma probabilmente questo è il metodo più efficace per costruire una squadra in poco tempo e senza che altre società soffino da sotto il naso gli obiettivi desiderati. Probabilmente andrà così anche nel corso di questa stagione: vedremo arrivare in ritiro molti giocatori che finora non sono mai stati accostati alla società di Viale del Fante, e una volta arrivati saremo tutti pronti, o almeno questo è l’augurio, a fare i complimenti al team di mercato rosanero per il lavoro svolto in totale silenzio, vista la sorpresa che è stata riservata.
A lungo termine questa è una strategia vincente, sebbene gli animi irrequieti dei tifosi abbiano bisogno di nomi, certezze e sensazionalismi. Però è arrivato il momento di guardare in faccia la realtà: questa società non vive di proclami, vive di fatti. Si vola bassi per non essere notati e spiccare il volo quando sarà il momento opportuno.
Silenzio, lavoro e sorprese: nel personalissimo vademecum di Rinaldo Sagramola ci sono queste tre parole, che d’ora in poi dobbiamo tenere tutti a mente per non scadere in facili disfattismi.
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