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Operazione “Stele” e banda Cintura: finiti sotto accusa 46 imputati

Dopo la ricostruzione per diversi mesi da parte della squadra mobile, sono finiti sotto accusa 46 persone che in varie zone della Sicilia eseguivano furti ed estorsioni; i colpi venivano ben architettati dall’intera squadra Cintura che si riuniva all’interno di un immobile denominato “Taverna” di piazza Torre Ingastone.

E’ proprio grazie alle telecamere piazzate dai carabinieri che i diversi blitz sono stati monitorati e in alcuni casi anche preceduti come nel caso della tentata rapina ai danni di una banca nel palermitano.

La banda era acutamente organizzata, tanto che quotidianamente venivano differenziati i vari colpi fra i vari componenti della squadra. Due componenti però si sono distanziati dal gruppo originario, per dar vita ad un altro clan appartenente allo Zen 2 di Palermo. Questo aveva come mire nei luoghi di pubblica utilità come la discarica di Bellolampo e l’acquedotto comunale fino ad arrivare al colpo che ha reso protagonista l’ex azienda della Coca cola.

Oltre a tale clan, i carabinieri hanno smascherato un’altra banda criminale che colpivano soprattutto le zone di Capaci e Isola dove avvenne la cosiddetta operazione “Stele”. La banda era composta da: Gioacchino Randazzo e Gaetano Amato di 51 e 54 anni e altri quattro.

La loro base operativa era lo Zen 2, dove venivano organizzate tutte le varie esecuzioni. Dopo anni di furti e rapine, le forze dell’ordine sono riuscite a smantellare queste due bande che negli anni hanno creato scompiglio in una Regione già troppo caotica e disorganizzata.

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