Spinto dal rimorso e dal pentimento, Damiano Torrente, il pescatore dell’Acquasanta, ieri aveva confessato un omicidio commesso ben 5 anni prima. La vittima, la giovane 33enne rumena Ruxandra Vesco, sarebbe stata uccisa stringendogli un corda intorno al collo e poi gettandola in un dirupo.
La storia raccontata dal Torrente parla di un incontro casuale con la giovane romena cacciata di casa dal marito. Accolta in casa dal pescatore, i cui familiari erano in quel periodo fuori Palermo, si sarebbe poi dedicata alla prostituzione favorita dallo stesso Damiano che ogni sera la accompagnava per poi andarla a riprendere. Una sera, esasperato dalla volonta della donna di trasferirsi a casa sua e raccontare tutto alla moglie, l’insano gesto che il Torrente ha confessato ai Carabinieri.
Confessione peraltro confermata anche dal parroco a cui Torrente aveva raccontato tutto prima di recarsi dai Carabinieri.
Ed il corpo della donna è stato così ritrovato…
Oggi una clamorosa smentita. Come riporta Palermotoday.it, Damiano Torrente ritratta tutto e dice “Non sono stato io“.
“Non sto bene, è un periodo difficile e con quel delitto non c’entro nulla...”
Pare che il Torrente non sia nuovo a questo tipo di “confessioni“: anche lo scorso anno avrebbe confessato una serie di delitti (anche il fratello) senza tuttavia fornire descrizioni dettagliate. Copre qualcuno oppure la cocaina, di cui ha ammesso fare uso, può alterare a tal punto il suo equilibrio psichico?
Nella sua versione diversi sembrano i punti oscuri: ha detto di essere sposato ma non lo è. Di possedere una macchina ma da 10 anni non risulta possedere un’auto. Ha indicato un’abitazione senza averla realmente posseduta. Insomma un giallo che oggi, con la sopresa dell’aver ritrattato tutto, si infittisce sempre di più.
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