Nel palermitano, diverse sono le mete marittime preferite dai nostri concittadini. C’è, un piccolo “però” che non permette a chiunque di poter usufruire liberamente della zona o soltanto di poter godere di una vista mozzafiato a causa dell’abusivismo di palazzine che ostruiscono la vista.
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Si sta parlando del litorale del Comune di Carini, zona molto ambita diversi anni fa, ma a causa delle costruzioni selvagge poste davanti la costa che ovviamente non rispettano nemmeno lontanamente le distanze imposte dalla legge, l’unico paesaggio strabiliante a cui si può assistere è l’insieme di palazzine degradate, con porte sfondate o mal ridotte decorate da materassi e utensili vari che danno il tocco di classe alla vista. Negli anni,alcune palazzine sono state smantellate, altre no a causa del fatto che in molte ci abitano e necessariamente dovranno essere sfrattate, e in tanto il tempo scorre inesorabile e migliaia e migliaia di persone sono costrette ad assistere a tale scempio.
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La spiaggia di isola e di Capaci è occupata dal 90% di commercianti che piazzano il loro lido, obbligando le persone o a stare strette nella lingua di spiaggia libera, specie nelle giornate del week-end, o necessariamente ad usufruire dei servizi di tali attività. I parcheggi ad Isola sono tutti a pagamento, altro fattore fortemente limitante per chi non se lo può permettere. La spiaggia libera è quasi del tutto inesistente ormai.
A Marina longa, altra località nel palermitano, la costa è proprietà privata di alcuni soggetti che in maniera autonoma hanno costruito dei cancelletti per bloccare il passaggio delle persone.
Fra l’anarchia più totale e la libertà di poter fare ciò che si vuole, ad oggi la situazione della maggior parte dei comuni palermitani si trova in questo stato. Situazione inaccettabile se si pensa alle molteplici attività, azioni illegali che vengono effettuate.
Forse dovremmo vedere, sentire e parlare di più affinché la gente possa ricevere ciò che gli spetta e che non continui a subire da parte di chi è sempre stato abituato a “fare” senza che nessuno gli impedisse di eseguire.
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