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Castagnini: “Senza pubblico noi svantaggiati. A Palermo sto benissimo”

A parlare è Renzo Castagnini direttore sportivo del Palermo. Diversi i temi trattati dal ds durante l’intervista: dal calcio senza tifosi alla vita nel capoluogo siciliano, fino a un amarcord quando calcò il prato del “Barbera” da avversario.

Il calcio senza tifosi è un disastro! La gente è una parte fondamentale dello spettacolo. Danno carica e energia, senza di loro è triste. Io spero che presto si possa tornare allo stadio anche perchè qui da noi la gente si fa sentire. Per noi credo sia uno svantaggio”.

Momento amarcord: “Io ho giocato al Barbera da avversario, ero al Catania, si può dire? (ride n.d.r.). Erano tempi differenti ma sempre calcio era. C’era tanta gente rosanero ma anche tanti tifosi etnei, la gente non poteva vedere le partite in tv e gli stadi erano stracolmi anche in Serie C”.

Sulla vita in città: “Io a Palermo mi trovo benissimo – prosegue a Siamo Aquile in onda su Trm -, anche se essendo molto preso dal lavoro giro poco, ma conosco la città e so che è molto bella. Mia moglie è siciliana, conosco bene il sud e c’è una mentalità che preferisco rispetto al nord. Sicuramente ci sono cose da rivedere come in tutto il mondo del resto”.

Mondello o Lungarno? Bella sfida, entrambi bei posti con pensieri differenti. A Firenze sul Lungarno pensi all’arte che offre quella città, a Mondello al mare meraviglioso e a rilassarti”.

“La mia giornata tipo dipende dagli impegni della squadra. Se si allenano due volte sto tutto il tempo al campo, altrimenti mi divido con il lavoro d’ufficio. Per noi un dirigente deve sempre presenziare alle sedute, ci sono molte cose da osservare. Per ora ricevo tantissime chiamate per via del periodo e anche tanti Whatsapp. In altri periodi un po’ meno: non amo stare molto tempo al telefono”.

Sull’inizio della sua carriera da ds: “A Barletta. Finisco di giocare e mi chiama il presidente offrendomi il posto da direttore sportivo. Dissi che non sapevo neanche rispondere al telefono ma fui tranquillizzato. Ho imparato molto sul campo e ancora oggi quando qualche vecchio giocatore mi chiama è una bella soddisfazione”.

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