Palermo: panchine anti clochard e scoppia la polemica

Palermo, in piazza Tredici Vittime braccioli per non dormire sulle panchine. Il Comune: “Un errore, vanno tolti”.
Gli assessori prendono le distanze dall’iniziativa, promossa da un comitato di residenti. Ma l’intervento è stato realizzato dagli operai dell’azienda comunale Coime.
Sulle panchine spuntano braccioli anti-clochard. Ed è bufera.

Questi i titoli dell’articolo di Claudia Brunetto su Repubblica.

Succede a Palermo, in piazza 13 Vittime, alle spalle di via Cavour. La richiesta di un comitato di residenti nel quadro di un pacchetto di proposte finalizzate all’affidamento di tutta l’area da parte del Comune.
Fra le richieste la recinzione della piazza ma gli operai sono andati oltre piazzando dei dissuasori sulle panchine dove spesso dormono i senza tetto.
Sui social scoppia la bufera :
-Neanche il covid ci ha reso più umani …(nonostante rosari e madonne occasionali)
-Invece di dare un letto a questa gente gli tolgono anche la possibilità di un giaciglio che non sia l’asfalto. Vergognatevi!
-Non c’è più umanità solo egoismo
-La lotta ai poveri anziché alla povertà
-Panchina rossa contro la violenza alle donne ma a favore della discriminazione sociale. È solo vergognoso.

Dal comune fanno sapere che è sato un errore, che non era programmato e che verranno rimosse immediatamente.
“L’installazione – dicono gli assessori comunali Fabio Giambrone, Sergio Marino e Giuseppe Mattina – è stata effettivamente sollecitata da alcuni residenti della zona come parte di un percorso di decoro della piazza e anche in funzione anti-Covid, ma non era stata programmata, al contrario di altri interventi che sono già stati effettuati o sono programmati. Avevamo infatti svolto un sopralluogo in quella piazza, in vista di un possibile affidamento in gestione a privati come per altre piazze cittadine. La presenza di persone senza dimora nella piazza è stato uno dei temi affrontati con i residenti, ma non si è deciso alcun intervento che impedisse fisicamente l’utilizzo di alcuno spazio”.

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