Quanto accaduto ieri, durante Palermo-Turris, con il riscontro della positività dei tesserati rosanero, e il rinvio della suddetta gara a solo dieci minuti dall’inizio, ha già fatto storia, contravvenendo a quanto si era precedente stabilito con una norma della stessa Lega Pro, ma prevenendo, per quanto forse tardivamente la salute dei giocatori.
Altri scenari sono stati evocati, quello di più diretta rilevanza è di calibro nazionale in serie A, dove a fronteggiarsi erano Juventus e Napoli e la vicenda sembrava simile.
Serie A, occhi puntati su Juventus-Napoli e playoff più che un’idea. I dettagli
I casi di giustizia sportiva sembrano essere diversi: due Leghe diverse hanno preso la decisione.
Juventus-Napoli, la Lega: “Non ci sono provvedimenti ufficiali per rinviarla”
Il timore di un 3-0 a tavolino per il Palermo si faceva strada tra i tifosi nell’incertezza delle norme, evocando quella stessa dinamica. A far chiarezza sottolineando la sostanziale differenza dei due casi in esame è l’avvocato Cesare Di Cintio, che sulle pagine del Giornale di Sicilia sottolinea:
“È un provvedimento della Lega, quindi il giudice sportivo non può far altro che prenderne atto“.
La differenza rilevante, di fatto, sta nella disponibilità da parte di una Lega- spiega Benedetto Giardina nell’articolo– (la Lega Pro) di far proprie le comunicazioni di un’autorità sanitaria locale, come già avvenuto per Palermo-Potenza.
In Serie A, invece, è avvenuto il contrario:
“Lì la Lega – prosegue Di Cintio –aveva confermato che la partita si giocasse. Essendo
l’organizzatrice della competizione, è l’unica ad aver titolo di intervenire sul rinvio. Il
fatto che la Asl di Napoli abbia emesso un provvedimento diverso è un altro caso, ma la
differenza sostanziale sta nel fatto che la Lega Pro ha assunto un provvedimento di rinvio.
Sportivamente, chi gestisce la competizione , ha la facoltà di decidere se far continuare o meno una partita. La Lega Pro ha deciso che non si dovesse giocare, la Lega A ha deciso di far giocare“.
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