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Asintomatici, sintomatici, contatti stretti… Cosa fare e cosa dice la legge

Nella prima fase di questa pandemia che sta stravolgendo la nostra vita quotidiana ma anche i nostri progetti futuri, la Sicilia è sembrata solo esserne sfiorata per cui non ci si chiedeva tanto cosa fare e come comportarsi in caso di contagio o di contatto con soggetti contagiati.
Oggi il quadro è drasticamente cambiato ed il virus è decisamente fra tutti noi, circola e coinvolge amici, parenti, conoscenti, colleghi di lavoro, compagni, fidanzate o mogli.
Ed allora tutti noi ci chiediamo come comportarci, cosa fare nel caso di un contagio, nel caso di sintomi o nel caso in cui siamo stati a contatto con qualcuno che ha incontrato il virus.
Insomma, la prevenzione e le norme da adottare riguardano ormai tutte le famiglie italiane ed è corretto sapere i passi fondamentali da fare nei diversi casi.
Siccome spesso regna tanta confusione, perchè le norme e le linee guida cambiano, facciamo il punto della situazione alla luce dell’ultima Circolare del Ministero della Salute, quella del 12 Ottobre.
Cominciamo col chiarire la differenza fra isolamento e quarantena.
L’isolamento si riferisce alla separazione delle persone infette dal resto della comunità per la durata del periodo di contagiosità, in ambiente e condizioni tali da prevenire la trasmissione dell’infezione.
La quarantena si riferisce alla restrizione dei movimenti di persone sane per la durata del periodo di incubazione, ma che potrebbero essere state esposte ad un agente infettivo con l’obiettivo di monitorare l’eventuale comparsa di sintomi .

Vediamo adesso le situazioni più frequenti che possono verificarsi e come comportarsi in questi casi:

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1) Casi positivi asintomatici

Le persone asintomatiche risultate positive alla ricerca di SARS-CoV-2 possono rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa della positività, al termine del quale risulti eseguito un test molecolare con risultato negativo (10 giorni + test).

2) Casi positivi sintomatici

Le persone sintomatiche risultate positive alla ricerca di SARS-CoV-2 possono rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa dei sintomi (non considerando anosmia e ageusia/disgeusia che possono avere prolungata persistenza nel tempo) accompagnato da un test molecolare con riscontro negativo eseguito dopo almeno 3 giorni senza sintomi (10 giorni, di cui almeno 3 giorni senza sintomi + test).

3) Casi positivi a lungo termine

Le persone che, pur non presentando più sintomi, continuano a risultare positive al test molecolare per SARS-CoV-2, in caso di assenza di sintomatologia (fatta eccezione per ageusia/disgeusia e anosmia 4 che possono perdurare per diverso tempo dopo la guarigione) da almeno una settimana, potranno interrompere l’isolamento dopo 21 giorni dalla comparsa dei sintomi. Questo criterio potrà essere modulato dalle autorità sanitarie d’intesa con esperti clinici e microbiologi/virologi, tenendo conto dello stato immunitario delle persone interessate (nei pazienti immunodepressi il periodo di contagiosità può essere prolungato).

4) Contatti stretti asintomatici

I contatti stretti di casi con infezione da SARS-CoV-2 confermati e identificati dalle autorità sanitarie, devono osservare:

  • un periodo di quarantena di 14 giorni dall’ultima esposizione al caso

oppure

  • un periodo di quarantena di 10 giorni dall’ultima esposizione con un test antigenico o molecolare negativo effettuato il decimo giorno.

Nella circolare si raccomanda di:

  • eseguire il test molecolare a fine quarantena a tutte le persone che vivono o entrano in contatto regolarmente con soggetti fragili e/o a rischio di complicanze;
  • prevedere accessi al test differenziati per i bambini;
  • non prevedere quarantena né l’esecuzione di test diagnostici nei contatti stretti di contatti stretti di caso (ovvero non vi sia stato nessun contatto diretto con il caso confermato), a meno che il contatto stretto del caso non risulti successivamente positivo ad eventuali test diagnostici o nel caso in cui, in base al giudizio delle autorità sanitarie, si renda opportuno uno screening di comunità
  • promuovere l’uso della App Immuni per supportare le attività di contact tracing.

Clicca qui per visionare la Circolare del Ministero della Salute del 12 ottobre
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