Pianeta Terra chiama Palermo: nessuna risposta. Così potrebbe essere sintetizzata la partita appena giocata dai rosanero e terminata con un rocambolesco pareggio contro la Viterbese, capace di segnare addirittura 3 gol.
Già, addirittura. Perché la squadra laziale prima della gara contro i siciliani aveva segnato in tutto sette reti fin dall’inizio del campionato. Una prestazione che evidenzia tutti i limiti dei rosanero in tutti i reparti, con evidenti responsabilità nelle mani dell’allenatore che è riuscito a farsi rimontare per ben due volte.
I rosanero sono scesi in campo nella prima frazione di gioco creando ma non riuscendo a finalizzare, e una volta andati in rete grazie ad una buona prestazione di Lorenzo Lucca (una delle poche note positivi della giornata odierna) la squadra si è scolta come un ghiacciolo in pieno agosto.
Senza continuità e carattere non si va da nessuna parte, questo concetto deve essere chiaro. Non serve a nulla il bel gioco, il possesso palla, le giocate d’alta classe se poi riesci a farti infilare per ben tre volte dalla Viterbese, che – è giusto ribadirlo – prima di questa gara era il peggior attacco del campionato.
Il Palermo mostra una buona intraprendenza in fase offensiva, ma una scarsa solidità nelle fasi cruciali dell’incontro che lo espongono a continui pericoli da parte degli avversari, che se sufficientemente lucidi riescono ad approfittare degli spazi offerti dai giocatori di Roberto Boscaglia. In Serie C non ci si può permettere il rischio di sottovalutare l’avversario o, ancor peggio, credere di aver già vinto l’incontro al 60′. Forse, più che rinforzi a gennaio, serve una maggiore consapevolezza da parte di questa squadra, che deve imparare a finalizzare le occasioni che capitano nel corso di un match, evitando di concederne troppe agli avversari.
Perché non tutti gli avversari grazieranno i rosa, come invece accaduto nelle scorse settimane contro Potenza e Monopoli.
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