Leonardo Marson: un giovane che è cresciuto nelle giovanili del Palermo e che sta mettendo in mostra tutto il suo talento alla Vibonese, scavalcando presto ogni gerarchia.
Lui che giocava in quella prestigiosa Primavera al fianco di Pezzella e La Gumina, oggi in Serie A, e che domenica si ritroverà di fronte nuovamente la squadra rosanero, quel Palermo che non è stato solo un trampolino per la propria carriera, ma una tappa importante della propria vita.
Concreto e poco appariscente, Marson è riuscito a ritagliarsi il proprio spazio e a stupire tutti. Sin dalla gara contro la Ternana, confermandosi poi contro il Teramo e facendo vedere il meglio di sé contro il Bari, con il rigore parato ad Antenucci.
Antenucci, il cui ultimo errore dal dischetto risale alla Serie A in Spal-Inter. L’ultimo portiere che era riuscito a neutralizzarlo, era un “semplice” e comune Samir Handanovic. Frutto del lavoro settimanale e del sacrifico quotidiano, il giovane ex rosanero è pronto a stupire, anche contro il Palermo.
La Vibonese gioca da gruppo: lo dimostra l’abbraccio finale con Mengoni, al fischio finale contro il Bari. Proprio il portiere che Marson ha scavalcato nelle gerarchie iniziali.
Ma ragionar da gruppo è anche questo, ricevere i complimenti dal proprio compagno, vivere questa competitività in maniera sana. E adesso c’è il Palermo.
“Un messaggio ai tifosi palermitani?”, viene chiesto a Marson… E lui risponde: “Non so dirlo in dialetto… Venderemo cara la pelle“.
Un messaggio più chiaro e lampante di così non poteva essere espresso: il Palermo è quindi avvisato: occhio a Marson, “figlio di Palermo” o quasi…
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