Palermo, il messaggio di fine anno della Curva Nord 12

Dicembre 2020
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La Curva Nord 12 del Palermo ha voluto affidare ai propri canali social un messaggio di fine anno dove ripercorre le tappe fondamentali di questo 2020 sotto tutti i suoi aspetti.

IL MESSAGGIO

Il 2020, ad oggi l’anno più brutto del nuovo secolo, volge al termine. Ci vorrebbe una giornata per elencare le cose da buttare di quest’anno, naturalmente ci riferiamo alla pandemia e a tutte le sue conseguenze, prime su tutte le numerose perdite di vite umane, autentiche tragedie familiari ma anche l’economia distrutta, il lavoro perso, le libertà fondamentali negate, ecc.

Lasciando ad altri l’approfondimento di questi argomenti importantissimi noi ci soffermeremo solo su quello per cui questa pagina nasce. Cioè tutto ciò che riguarda il Palermo calcio e i suoi ultras/tifosi. Sicuramente buttiamo nel cesso il fatto di non potere assistere alle partite allo stadio e di non poter partire in trasferta.

L’unica nota positiva, invece se proprio la vogliamo cercare è che manca sempre meno verso la libertà per i nostri diffidati che come tutti gli altri, nonostante le partite a porte chiuse, hanno in maniera assurda continuato a dover rispettare l’obbligo di firma imposto.

L’ANNO SPORTIVO

Sportivamente per noi è l’anno della rinascita, dopo essere ripartiti dalla serie D stiamo accompagnando la nostra squadra in un percorso tortuoso e difficile che passa da una serie C che ha fatto stagnare negli anni tante piazze blasonate, con la consapevolezza che solo costruendo basi forti si può costruire il futuro e ribadendo che per noi non sono i risultati che possono influenzare l’attaccamento ai nostri colori.

Parlare di calcio in questo campionato è veramente relativo, dal momento in cui si consente di giocare una partita in 9 uomini o senza un cambio in panchina, l’unico pensiero che ci viene è che il calcio ne esce proprio male perché per l’ennesima volta dimostra di pensare solo ai propri interessi. In questo anno difficile per tutti, ancor di più vogliamo mettere al primo posto la spasmodica ricerca di quella identità che questo calcio ha ormai perso, in cui, ancora una volta, solo gli ultras ne rappresentano la parte sana.

In ogni parte d’ Italia infatti hanno dimostrato con il proprio impegno sociale di che pasta sono fatti dando un aiuto concreto alle proprie comunità e dimostrando anche di sapersi stringere e unire quando ce ne realmente bisogno. Da qui vogliamo ripartire.in questo 2021.