Adesso forse serve un po’ di coraggio, serve osare di più, ma prima di dare inizio alla nostra considerazione è doveroso fare una premessa: noi non possiamo accedere agli allenamenti, non vediamo i calciatori durante la settimana e non possiamo quindi conoscere il motivo di alcune scelte da parte di Boscaglia. Possiamo esporre dunque considerazioni e porci delle domande, più che legittime. Prima di farlo però, occorre fare un passo indietro.
Le previsioni disattese dal ritiro
Torniamo infatti a ritroso come i gamberi, e appostiamoci come qualche mese fa sui guard-reil di Petralia, quanto mai scomodi. Abbiamo partecipato al ritiro e abbiamo visto quasi tutti gli allenamenti, la nostra redazione è stata sempre presente. E come spesso capita, si buttano giù le prime considerazioni in base a ciò che si vede sul campo. Non c’erano dubbi, ad esempio, che Silipo avesse una qualità superiore rispetto agli altri, che di Floriano si potesse dire la stessa cosa o che Saraniti, fosse un po’ impacciato. Non c’era ancora Kanoutè, poi valutato e visto sul campo al contrario di Valente, sul quale vi erano buone previsioni. Insomma si stilavano ipotesi e si inquadrava una possibile formazione.
Caso Silipo, Kanoutè una “certezza” discutibile
Certo che non ci aspettavamo i tanti cambi poi adottati da Boscaglia nel corso della stagione (ben 20 formazioni diverse in 20 partite), ma ci aspettavamo di certo un trattamento diverso nei confronti di alcuni interpreti. Nel corso della stagione alcuni calciatori hanno scaldato troppo la panchina e alcune frecce, sono per troppo tempo rimaste ai box. E ultimamente, ripensando alla qualità vista al ritiro, ci domandiamo come tutto questo sia possibile. Come sia possibile che Silipo, giocatore di enorme qualità, non venga praticamente mai rischiato dall’inizio e di contro, fatto entrare sempre negli ultimi 15-20 minuti. Ci chiediamo inoltre come Kanoutè, nonostante la sua palese involuzione, possa essere sempre schierato dal primo minuto.
Garantisce corsa e presenza in entrambe le fasi, anche se sulla qualità ci sarebbe da discutere. Manca totalmente imprevedibilità; questa, vista soltanto contro Catania (contro cui ha anche segnato) e Juve Stabia. Poi nulla di più che un giocatore sottotono. Valente è in ripresa e ci sta pure che non si cambi mai, anche se qualche minuto in più a Floriano non guasterebbe. Infine ci sarebbe da discutere sul cambio di modulo (dal 4-2-3-1 al 4-3-3) che ha “emarginato” Nicola Rauti, altro giocatore di qualità superiore. Il classe 2000 era un “Re”, adesso è un servo chiamato in causa soltanto per cambiare il match in corso d’opera (e con la Cavese ci è riuscito).
Rauti da “Re” a servo
Il 2021 è cominciato con tanto coraggio, come quello che ha permesso a Boscaglia di schierare Lorenzo Lucca titolare nelle ultime 3 gare, e con delle esclusioni inaspettate, al netto poi di alcune riconferme reiterate senza troppe spiegazioni (vedi il caso Kanoutè). Saraniti e Rauti su tutti, sono quelli che hanno conosciuto un’involuzione clamorosa, non nelle prestazioni ma nel minutaggio. 21 minuti in 4 gare, come sottolineato qualche giorno fa sul Giornale di Sicilia, per Saraniti. Due ingressi in campo a circa mezz’ora dalla fine invece per l’ex Torino (al 65′ e al 62′). Poi c’è chi, come detto, non è mai emerso: Floriano e Silipo in lizza. Più coraggio, come quello mostrato da Boscaglia nel dare fiducia a Lucca (un giovane di belle speranze ma ancora acerbo), per valorizzare anche Silipo e e Floriano. Potrebbe essere una soluzione?
Basta parlare di Martin
E poi c’è il caso Martin: che dire di questo ragazzo? Evidentemente non ha fatto breccia nel cuore di Boscaglia, nè nelle sue idee calcistiche. Ma ci sta, non stiamo parlando mica di un giocatore fenomenale che ha gli occhi dietro la schiena. Ecco perchè per troppo tempo, a nostro avviso, si è puntato il dito contro questa esclusione e ci si è concentrati troppo sul perchè Martin non fosse in campo. Una questione troppo allargata, ingigantita, neanche fosse il nuovo professore del centrocampo. Ma lo stesso si può dire di Palazzi, che ha reso molto di più dietro da centrale difensivo, che non nella sua posizione naturale da regista. Insomma alcune scelte sono legittime, su altre ci sarebbe invece da porsi delle domande, come abbiamo fatto in questo articolo.
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