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Altro passo falso per il Palermo: quale sangue agli occhi, manca fame…

Un Palemo atipico, quello che è sceso in campo nella prima frazione di gioco. Nei primi 25 minuti, addirittura forse il più brutto degli utlimi 2 mesi: nessun pressing sui portatori di palla, nessuna geometria in mezzo al campo ed errori banali in fase di costruzione (addirittura 3 nel primo quarto d’ora) da parte di Palazzi, forse l’unico, ad avere oggi compiti di impostazione dal basso. A centrocampo, Boscaglia ha scelto la fisicità ma non è stato ripagato, almeno per il momento.

Atipico il Palermo ma anche la sorte, questa volta. Uno scenario forse mai visto, sopratutto al Barbera, con i rosanero che si sono svegliati soltanto dopo aver trovato il gol del pareggio con Lorenzo Lucca (il 5° della stagione, il 5° in casa), questa volta alla prima vera occasione creata. A squotere la banda di Boscaglia, non ci era riuscito infatti neanche lo svarione difensivo in occasione del vantaggio ospite, quando Pinzauti becca Birligea in posizione regolare e sfrutta la lenta risalita della retroguardia palermitana, con Accardi che teneva in gioco il centravanti del Teramo.

Insomma questa volta è il caso di dire “Non il solito Palermo”, almeno nella prima mezz’ora. Poi il gol ha dato la scossa: pressing a non fare giocare l’avversario e tante occasioni create, prima di assistere al ritorno della solita scarsa lucidità sottorete. E allora sì che poi è stata la solita squadra sprecona, con Luperini che da due passi, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, cicca completamente il pallone a due passi dal portiere avversario. E ancora, Valente che a tu per tu con Lewandowski non riesce a metterla dentro. Da applausi invece la torsione di Rauti sul primo palo, che finisce di poco a lato.

Nel secondo tempo c’è da sottolineare quantomeno l’ingresso in campo del Palermo dagli spogliatoi, contrariamente ad una settimana fa. Quello che è mancato, è stata forse la voglia di vincerla questa gara, come dimostra chiaramente la tardività della prima occasione del secondo tempo arrivata solo al 67′. La più ghiotta, è stata invece quella capitata sui piedi di Valente, che voleva quasi copiare e incollare il gol di una settimana fa contro la Virtus Francavilla, ma con esito diverso di qualche centimetro.

Poco altro, o nulla. I rosa sprecano un’altra grande occasione per restare attaccati al treno delle big e pareggiano una partita nella quale di sangue, poi, non è che se ne sia visto tanto. Lo aveva invocato mister Boscaglia, ma quella voglia matta di vincere la gara non si è vista poi così tanto. E il Teramo così ha rischiato pure di vincerla con un flipper impazzito a due passi da Pelagotti.

Male anche De Rose, che evidentemente non è ancora al 100% della condizione: una serie di passaggi sbagliati, goffo nell’impostazione. Il Palermo è mancato nella voglia matta di vincerla questa gara, nel momento in cui generalmente comincia un’altra partita, dal 70′ in poi. Che dire poi dei cambi? Silipo a 9 minuti dalla fine, evidentemente una bocciatura, Santana mezz’ala alla tenera età di 38 anni, completamente fermo e visibilmente impacciato. Floriano ancora ai box, a scaldare la panchina. Insomma Boscaglia ha fatto di meglio coi cambi.