Gabriele Gravina non è contento delle novità inserite nella Riforma dello Sport realizzata dal Governo, che entrerà in vigore a luglio del 2022. Il presidente della FIGC ritiene che essa non si adatti al mondo dello sport odierno, che sta vivendo una profonda crisi, soprattutto a causa degli stravolgimenti dettati dalla pandemia di Coronavirus in corso.
“Non voglio sminuire la portata innovatrice della riforma, ma non temo di peccare se dico che è una legge inadatta a conformarsi alla realtà dei fatti, se non si fa ricorso a delle forzature che molto probabilmente porteranno sforzi e sacrifici non sostenibili a tutte le nostre componenti. Questa è la nostra preoccupazione“, ha detto in un incontro in videoconferenza. “È stata presentata come la riforma dei diritti ma io sono dell’avviso che imporre un quadro generale di norme a un sistema che non è in grado di applicarle. Abbiamo un provvedimento normativo che oggi presenta norme che il nostro sistema non è in grado di applicare. Questa riforma il miglior modo – ha concluso Gravina – per non riconoscere quei diritti“.
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